Qualcuno deve delle scuse ad Allegri. Numeri alla mano il tecnico toscano ha dimostrato che la decisione della società di affidargli la squadra è stata indovinata. In questa rubrica eravamo stati tra i pochi ad attribuirgli i giusti meriti per quanto fatto in carriera. In molti si fermavano all’ultima esperienza al Milan, dimenticando quanto di buono aveva fatto in precedenza sia a Cagliari sia con i rossoneri. Il mister ha ereditato una situazione difficile, ma ha avuto la forza e il coraggio di non cambiare subito tanto per cambiare, ma di saper aspettare. Oggi, dopo essere partito con il 3-5-2, è in grado di passare abilmente al senza causare scossoni alla fase difensiva. Fin qui, quindi, sta imitando molto bene il ruolino di marcia del suo predecessore. La Juventus è in testa al campionato con pieno merito e in alcune occasioni ha messo in mostra anche un gioco spumeggiante. Qualcuno (Garcia) non è convinto del primato bianconero e non perde occasione per ripeterlo: non ha alcun senso da qui alla fine fare la conta dei presunti favori, anche perché la Roma (si potrebbe chiedere un parere in tal senso all’Atalanta) non è poi così sfortunata con gli arbitri. Ovviamente non può essere sempre tutto facile. Il modulo tattico di Allegri appare meno dispendioso rispetto a quello di Antonio Conte, ma Max non deve ripetere gli errori del passato. In campo internazionale la difesa a quattro sembra garantire meglio la difesa. In Europa e in campionato servono, però, interpreti diversi per poter viaggiare a mille: la rosa c’è ed è di qualità come ha dimostrato il duttile e bravo Simone Padoin. Con il Toro ha sbagliato, forse, a riproporre la stessa squadra (9 su 11 con due cambi obbligati perché mancavano Buffon e Padoin) già vista all’opera contro il Malmoe solo tre giorni prima. Ci sono calciatori come Pereyra, Coman e Giovinco che meritano di fare più minuti, almeno in campionato. Resta poi aperto il caso Vidal con il cileno che è lontano dai suoi momenti migliori ma che allo stesso tempo ha bisogno di giocare per ritrovare la giusta condizione. La Juventus, comunque, ha la possibilità di fare meglio della passata stagione. Non è facile, ma non è impossibile. La qualificazione in Champions può essere la molla che fa accrescere anche in Europa l’autostima e non solo in Italia. I tifosi per fare strada nel Vecchio Continente sono disposti anche a perdere qualche punto lungo il cammino della serie A. Non tifano per i record, ma per la concretezza. Per soddisfare le ambizioni dei suoi sostenitori, la Juve non può fare a meno di esercitare la buona pratica del turnover.



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