Anche i migliori possono sempre migliorare. Anche le migliori squadre possono continuare il loro percorso di crescita. Antonio Conte e la Juventus sono legate a doppio filo da un comune destino: vincere per cercare la consacrazione internazionale. Antonio è consapevole che in un altro ambiente sarebbe costretto a ripartire da zero, a costruire nuovamente (senza le stesse garanzie di riuscita) il meccanismo oliato e collaudato bianconero. Sa benissimo che con questi giocatori e con una maggiore esperienza internazionale il prossimo anno può essere davvero quello decisivo per primeggiare in Champions. E la società che nei mesi scorsi era stata tentata, infastidita da alcune dichiarazioni del proprio allenatore, dall’idea del cambiamento (erano circolati i nomi di Prandelli e di Montella), ha capito che l’allenatore dei record è al momento insostituibile: conosce l’ambiente, ha il giusto feeling con i tifosi e ha ancora fame di vittorie. Prosegue, quindi, il loro matrimonio, ma come nelle migliori famiglie non sono mancati e non mancano i contrasti. Adesso l’obiettivo è di chiudere la stagione con il terzo scudetto consecutivo, rinverdendo i fasti degli anni Trenta, e con l’Europa League, degna conclusione di una cavalcata trionfale. Non dimentichiamoci che questi due trofei aprono le porte alle finali di Supercoppa (italiana ed europea). Per giugno la società ha ben chiari gli obiettivi: un difensore di caratura internazionale (Hummels), un laterale sinistro (Lulic) che possa dare il cambio ad Asamoah, un attaccante (Mandzukic o Benteke dell’Aston Villa) e un esterno offensivo (Biabiany, Sanchez o il sogno Di Maria). Tre innesti forti a fronte di molte uscite (Padoin, Quagliarella, Vucinic, Giovinco, Peluso, Pepe, De Ceglie e Motta); le cessioni saranno compensate dai tanti giocatori di proprietà bianconera sparsi per l’Italia, si pensi ad esempio a Marrone e a Gabbiadini ma non è da escludere la pista Immobile che con il Toro si sta comportando in maniera egregia. Berardi invece verrà fatto maturare un altro anno lontano da Vinovo. Da valutare le conferme di Isla (nella seconda parte ha aumentato il suo rendimento) e di Osvaldo (il riscatto è troppo oneroso, più facile condurre in porto altre operazioni). E Pogba?…



…Resta salvo sorprese e pressioni (soprattutto del suo procuratore) resterà un altro anno, perché fa parte del progetto e perché nel suo caso il cartellino non corre il rischio di essere deprezzato, anzi per qualche anno sarà sempre destinato a salire. Marotta e Paratici non toccheranno i pilastri, ma metteranno mano alla rosa per rinforzarla e per innestare forze fresche al posto di calciatori sì forti (Quagliarella e Vucinic su tutti) ma che, forse, con pochi minuti nelle gambe hanno bisogno di nuovi stimoli.

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