Lo strano destino di Fernando e Carlitos: affermarsi in Europa League per tentare di agguantare la maglia della nazionale. Primi attori in Italia con la maglia bianconera, ai margini con Spagna e Argentina. In realtà, Llorente ha molte più possibilità di salire sull’aereo destinazione Brasile, diverso invece il discorso per Tevez che non gode – nonostante la pressione mediatica argentina – del placet del Ct Sabella. Venerdì è in programma una marcia verso la sede dell’Afa (la Federcalcio argentina) per perorare la causa della convocazione dell’attaccante in nazionale. Non sarà facile perché Sabella nelle 32 partite da Commissario tecnico ha convocato ben 71 giocatori, ma tra questi non ha mai trovato spazio per il talento di Tevez. È un giocatore del popolo, amato dal popolo, che molto probabilmente terminerà la sua carriera proprio al Boca Juniors. L’Apache, dal nome del barrio dove è nato che ricorda il film di Paul Newman “Fort Apache: the Bronx”, non crede più alla convocazione. Certo è che l’Argentina può schierare in attacco giocatori del calibro di Messi, Di Maria, Palacio, Higuain, Aguero e Lavezzi. Potrebbe essere vista, quindi, anche come una questione di equilibri tattici: un calciatore come Palacio è forse più funzionale nell’ottica della squadra. Più difficile comprendere l’inserimento nella lista di Alvarez, che anche in casa nerazzurra non sono poi così sicuri di confermare. Per quanto riguarda la “Furie Rosse” Del Bosque preferisce Negredo e Diego Costa al re leone bianconero. Qui evidentemente è solo un problema di abbondanza visto che rischiano di restare a casa anche Pedro e Villa. Nella Spagna mondiale non rientrano neppure gli altri “italiani” Borja Valero e Callejon. La Juventus, nel frattempo, si tiene stretti i due protagonisti del successo di quest’anno: Tevez ha preso subito le redini dell’attacco, mentre Llorente, che all’inizio ha faticato non poco, si è conquistato la fiducia con il passare delle giornate. Forse Tevez e Llorente non andranno ai Mondiali. Forse questo è anche figlio della poca considerazione che il calcio italiano riveste a livello europeo. Ecco perché entrambi confidano molto nella vetrina dell’Europa League: l’argentino per ritrovare confidenza con il gol nel vecchio continente e per mettere ulteriormente in difficoltà Sabella, lo spagnolo per aumentare le sue possibilità. La Vecchia Signora ha, quindi, motivazioni ancora più forti, perché i suoi leader non hanno alcuna intenzione di snobbare la Coppa. E sarebbe una doppietta importante con la gioia di poter alzare il trofeo (che apre le porte alla Supercoppa Europea) davanti al proprio pubblico.
Luciano Zanardini