Colson Whitehead entra nella storia del Premio Pulitzer: lo scrittore di New York ha infatti vinto il riconoscimento per la seconda volta – dopo quello del 2017 con La ferrovia sotterranea – e diventa dunque solo il quarto scrittore di sempre a bissare il successo. Il Premio Pulitzer per la narrativa è stato istituito per la prima volta nel 1948, anche se già in precedenza ne esisteva uno simile che però premiava a tutti gli effetti il romanzo; il primo a vincere il nuovo riconoscimento è stato James A. Michener. Gli altri che hanno trionfato per due volte sono William Faulkner, John Updike e Booth Tarkington: dunque possiamo dire che Whitehead sia assolutamente in buona compagnia. Anche considerando alcuni dei vincitori del passato: tra le opere che hanno ottenuto il Premio Pulitzer per la narrativa ci sono Il vecchio e il mare, Il buio oltre la siepe, Il dono di Humboldt.
COLSON WHITEHEAD VINCITORE PREMIO PULITZER 2020 PER LA NARRATIVA
In epoca più recente il Premio Pulitzer per la narrativa l’hanno vinto altri autentici giganti della letteratura statunitense, da Philip Roth (con Pastorale americana, ma si è “piazzato” altre due volte) battendo il meraviglioso Underworld di Don De Lillo, passando poi per Cormac McCarthy con La strada, romanzo che se riletto oggi – cioè in epoca di Coronavirus – potrebbe risultare decisamente attuale (sia pure esponenzialmente più catastrofico) e poi ancora la sorpresa Junot Diaz, che è dominicano ma naturalizzato statunitense. Lo scorso anno il riconoscimento era andato a Il sussurro del mondo di Richard Powers; per vincere il suo secondo Pulitzer Whitehead ha battuto Topeka School (Ben Lerner) e The Dutch House, scritto da Ann Patchett.
La Nickel del titolo del romanzo di Whitehead è un riformatorio (Nickel Academy) nel quale si svolge la vicenda che ha come protagonista un ragazzo afroamericano che, condannato per aver guidato una macchina rubata, viene rinchiuso nell’istituto di Tallahasse, in Florida. Il suo tentativo di trascorrere il periodo della pena senza incidenti viene messo a dura prova da alcuni fatti; Elwood è un ottimista di natura ed è interessante la sua amicizia con Jack che, al contrario, ha perso buona parte della fiducia nel suo Paese. Naturalmente non facciamo spoiler perché il romanzo merita di essere letto; ci limitiamo a ricordare che ne La ferrovia sotterranea, con cui aveva vinto il primo Pulitzer per la narrativa (ma anche il National Book Award), Whitehead raccontava con una ucronia il tentativo di fuga di due schiavi del XIX secolo dalle piantagioni della Georgia. Whitehead ha all’attivo otto romanzi e due saggi, uno dei quali – Il colosso di New York – è una raccolta di scritti sulla Grande Mela, la sua città natale.