“Le sfide del sistema di produzione alimentare globale ci impongono di accelerare il passo nell’adozione delle innovazioni. Se perdiamo questa opportunità, costringeremo la prossima generazione a dover scegliere se servire le persone aumentando le superfici per la produzione o servire l’ambiente limitando l’aumento delle terre da coltivare. È una scelta che nessuno dovrebbe essere costretto a fare, dobbiamo agire adesso per allineare i quadri normativi, rimuovere le barriere commerciali e servire le generazioni future”: a dirlo è Teresa Babuscio, direttrice delle relazioni istituzionali per Europa, Medio Oriente e Africa di Corteva Agriscience, colosso dell’agrochimica.
Insieme a Bayer, Basf e Syngenta, l’azienda controlla oltre due terzi del mercato mondiale di fitofarmaci e sementi per l’agricoltura, spiega Il Sole 24 Ore. Secondo l’esperta, l’approvazione della nuova riforma da parte dell’UE sulle TEA “permetterebbe agli agricoltori europei di trarre enormi vantaggi da questa innovativa tecnologia di miglioramento genetico, al pari degli agricoltori di altre parti del mondo. Insieme ad altre soluzioni, le Tea permettono di coltivare in modo sostenibile abbondanti quantità di alimenti per una popolazione in crescita, producendo colture più resistenti con minore utilizzo di acqua, nutrienti e terra. Dobbiamo chiederci che tipo di agricoltura vogliamo in Europa e, quindi, in Italia, per poter stare al passo con i tempi, il resto del mondo e le sfide climatiche che si pongono, con urgenza, oggi”.
“Più resistenza e migliore qualità”: i benefici delle TEA
Parlando proprio delle TEA, Teresa Bebuscio a Il Sole 24 Ore spiega: “ I vantaggi delle Tea comprendono una migliore resilienza delle culture, resistenza alle malattie, migliore qualità delle piante, controllo dei parassiti e, infine, l’attivazione di nuovi sistemi colturali a beneficio di agricoltori, consumatori e ambiente. Ma per arrivare ad avere le prime colture sperimentali in campo va resa effettivamente applicabile tale normativa, e auspichiamo che ciò accada quanto prima”. L’Europarlamento intanto ha respinto il taglio del 50% sui fitofarmaci entro il 2030. L’esperta spiega: “ Il regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci è un’opportunità, ma è fondamentale che gli agricoltori europei abbiano accesso a un pacchetto completo e innovativo di soluzioni per la protezione delle colture“.
Secondo la direttrice delle relazioni istituzionali di Corteva Agriscience “i biologicals, accanto alle soluzioni tradizionali, possono contribuire ad aumentare la sostenibilità e portare valore alle aziende agricole. Saranno il segmento con più rapida crescita nel settore della protezione delle colture, con un incremento del 25% entro il 2035, ma non sostituiranno i prodotti tradizionali, che rimangono strumenti fondamentali per la produzione agricola”. In Italia, però, il deficit è destinato a crescere “se l’impresa agricola non riuscirà ad essere economicamente sostenibile. Bisogna pensare all’impresa agricola come unità fondamentale del nostro sistema agroindustriale, senza la quale il sistema non si regge. Le produzioni tipiche sono asset unici e irripetibili, che consentono di essere competitivi di fronte a un’offerta internazionale di alimenti che beneficiano spesso di costi di produzione più bassi“.