Il nuovo comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi – nominato il 16 gennaio 2021 – nella sua prima intervista ufficiale sulla stampa lancia una “mission” piuttosto anomala e sorprendente: «Guardo ai ragazzi come Greta perché dobbiamo imparare da loro: testimoniano l’importanza di contrastare il cambiamento climatico e di riscattare la Terra dall’inquinamento».
Lo ha detto il generale dei Carabinieri nell’intervista a La Repubblica dopo aver confermato che sarà presente al vertice Cop26 di Glasgow a novembre 2021 proprio sui cambiamenti climatici: «A me piace definirli ‘i nuovi ecologisti‘ – aggiunge il militare – hanno una sensibilità per il destino del Pianeta da cui possiamo solo imparare». Secondo l’analisi di Luzi, l’esempio dato da Greta Thunberg e dagli altri ragazzi “pro-clima” può consentire a far comprendere all’Occidente «fragilità del nostro ecosistema e trasformarla in buone pratiche. Il punto chiave è proprio quello della consapevolezza: abbiamo smesso di tener conto dell’armonia del pianeta, considerandoci i padroni della Terra».
LA MISSIONE “GREEN” DEI CARABINIERI
Luzi lancia così la sua “mission” particolare tutta incentrata alla difesa dell’ambiente e contro il surriscaldamento globale: «Tra i compiti dell’Arma oltre all’incessante attività di vigilanza contro chi deturpa, c’è la cura del territorio con un impegno di prevenzione altrettanto significativo. Quanto alle verifiche, ne abbiamo già realizzate oltre 120 mila accertando 14 mila violazioni». La cura – secondo il comandante generale dei Carabinieri – è una missione «che va oltre la repressione ed è centrale. Posso individuare il colpevole di un reato ambientale, ma il danno prodotto devasta quel patrimonio per generazioni».
Per questo motivo è in rampa di lancio per i prossimi mesi – in coabitazione con il Ministero dell’Ambiente e della Transizione Ecologica – un nuovo sforzo per l’educazione e la comunicazione ambientale in Italia: «Abbiamo lanciato, con il ministero dell’Ambiente, il progetto ‘Un albero per il futuro’. I carabinieri della biodiversità saranno nelle scuole, quando la ripresa delle attività lo consentirà, mettendo a dimora insieme ai ragazzi oltre 50.000 alberi». Citando il vasto progetto “green” del Next Generation Eu, Luzi conclude «Questa manovra economica senza precedenti conferma che lo “sviluppo” può esistere solo se “sostenibile“. Il che presuppone la difesa del patrimonio ambientale: le donne e gli uomini che indossano la nostra divisa sono in prima linea nella tutela della biodiversità. Abbiamo l’onore di vigilare sulla grande rete delle aree protette statali: ecosistemi di valore inestimabile che custodiscono oltre il sessanta per cento della biodiversità del continente».