L’Agenzia internazionale per l’Energia ha lanciato di nuovo l’allarme sul clima dopo aver analizzato i dati relativi all’aumento della domanda per i combustibili fossili. Una situazione che non permetterà facilmente di raggiungere gli obiettivi prefissati dall’accordo di Parigi, cioè il mantenimento della temperatura inferiore di almeno 1,5 gradi rispetto ai livelli pre industriali. Come affermato dal direttore esecutivo Iea Fatih Birol, “La domanda di combustibili fossili nel mondo è ancora troppo alta“, quindi il report non costituisce una notizia positiva, in quanto evidenzia la possibilità di fallimento del traguardo prefissato dalla transizione energetica entro il 2030.



Per questo motivo ha esortato tutti gli investitori e industriali del mondo a collaborare per sostenere un passaggio verso le energie pulite, rinnovabili e sostenibili. Sempre in base ai dati presentati inoltre, si stima che la domanda per i fossili come carbone, petrolio e gas, raggiungerà il picco entro il 2030, dopo che per circa dieci anni è rimasta stabile sul mercato all’80% potrebbe progressivamente scendere ma solo fino al 73%. Occorre quindi un serio sforzo per accelerare sul target green globale.



Report Iea: “obiettivi green irragiungibili se aumenta la domanda di carbone, petrolio e gas”

Nel presentare il report sulla domanda per i combustibili fossili l’agenzia Iea ha comunicato anche una parziale buona notizia. Infatti, nonostante si allontani sempre di più l’obiettivo decarbonizzazione al 2030, le politiche internazionali sulla transizione energetica stanno iniziando a funzionare. E questo è dimostrato dal fatto che se i governi continuano in questo senso, il mix energetico diventerà per il 50% composto da rinnovabili. Un ambizioso traguardo al 2030, visto che ancora attualmente si trova a soglia 30%.



La speranza per il futuro deriva in gra parte dal fatto che il passaggio dai motori tradizionali ai veicoli elettrici farà aumentare l’investimento su energie elettriche alternative. Specialmente nel settore eolico e dei pannelli fotovoltaici. In particolare l’Europa, dovrà puntare tutto sui progetti eolici offshore, per garantire la riuscita del piano che prevede di aumentare queste fonti di un numero che dovrà essere almeno tre volte superiore a quello delle centrali a carbone.