L’Ue non è convinta, Renzi non è convinto, nemmeno il Movimento 5 Stelle fino in fondo è soddisfatto dell’impianto raggiunto dopo il Consiglio dei Ministri di ieri sera, eppure la Manovra 2020 ha avuto un ulteriore “via libera” dopo il Decreto programmatico di bilancio dello scorso CdM. L’accordo trovato in extremis nel Governo Conte-2 ancora una volta non sarà definitivo anche perché, spiegano tanto Pd quanto M5s che Italia Viva «la Legge di Bilancio non è chiusa»: eppure, quando la rottura stava per arrivare, si è giunti ad una tregua tra Conte, Di Maio, Franceschini e Bellanova che garantisce alcuni accordi sui “nodi” più importanti presentati a Palazzo Chigi. C’è il via libera al Decreto Fiscale, ma soprattutto l’accordo-tregua sul Pos-bancomat, il carcere per grandi evasori e il taglio al cuneo fiscale: le sanzioni per i commercianti che erano previsti nella prima bozza di Manovra 2020 vengono rinviate di 6 mesi per provare a ridurre, come chiedevano il Movimento 5Stelle e Renzi, le commissioni delle banche su quei tipi di pagamenti elettronici con Pos. Slittamento anche per il tetto ai pagamenti cash (da 3mila euro a 2mila), il provvedimento non partirà dal 1 gennaio bensì dal 1 luglio 2020.



MANOVRA 2020, COME CAMBIA DOPO IL CDM DI IERI

Il compromesso tra le forze di maggioranza è stato trovato anche sul carcere ai grandi evasori, dopo il pacchetto di norme presentate dal Ministro Bonafede ieri in CdM: anche su questo cambia la Manovra 2020, nel senso che arriva l’ok da Conte e Gualtieri al carcere con confisca per proporzione, come si applica ai mafiosi. Il Pd ottiene però che le norme – che entreranno nel Decreto Fiscale dopo l’approvazione del Parlamento – non saranno in vigore da subito, ma solo dopo il via libera finale al testo. In questo modo il Governo vuole garantire un maggior lavoro di approfondimento da parte delle Camere e, eventualmente, un dietrofront su alcuna di queste norme. «Colpiamo i pesci grossi, finalmente tocchiamo gli intoccabili», ha spiegato Di Maio dopo il Cdm dopo che Bonafede ha confermato 4-8 anni di carcere per chi ha evaso una somma dai 100mila euro in su. «L’intesa sull’inasprimento delle norme per i grandi evasori adempie al punto 16 del programma di Governo e rientra nella strategia di lotta all’evasione», spiega invece il capo delegazione Pd Dario Franceschini. La Manovra dovrà cambiare ma al momento ancora non si è trovato l’accordo anche sul regime forfettario delle Partite Iva, la Flat Tax (intesa come quella approvata da Lega e M5s nella scorsa Manovra 2019) e Quota 100, con Renzi che vuole abolirla ma l’intera restante parte del CdM che è orientata a tenerla solo fino al prossimo anno. Ultima novità della Legge di Bilancio sarà invece il “bonus Befana”, fortemente voluto dal Premier Conte per la lotta al contante: partirà a gennaio 2021 e premierà tutti i pagamenti elettronici effettuati da luglio 2020. Secondo l’Ansa, si stima un bonus di 300-500 euro per le spese effettuate dal parrucchiere o al ristorante o in altri esercenti dove è più alto il rischio di evasione.

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