Modifiche in arrivo per il Green pass, ma come cambierà? La prossima settimana si riunir la Cabina di regia e dovrebbe essere approvato un decreto che fisserà l’obbligo di terza dose per il personale sanitario e i lavori delle Rsa. Nel testo, però, verranno inserite anche delle modifiche al Green pass, nell’ottica di contrastare la risalita dei contagi. L’obiettivo è evitare restrizioni generalizzate e premiare chi invece ha completato il ciclo vaccinale. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, ci sono delle ipotesi che sono date per certe. In primis, la riduzione della durata della certificazione, che passerà quasi sicuramente da 12 a 9 mesi.



Visto che anche dagli ultimi studi dell’Istituto superiore di sanità (Iss) è emerso che la durata della protezione dei vaccini cala dopo 6 mesi dal richiamo, allora il governo ridurrà la durata, fissandola a 9 mesi dall’ultima inoculazione e dovrà prevedere una modifica del Qr Code che genera la certificazione verde Covid-19. Mentre per altre ipotesi il dibattito è aperto, come la validità o meno del Green pass con i tamponi per entrare in determinati luoghi pubblici o accedere ad alcuni servizi, così come la durata del green pass ottenuto da tamponi antigienici e molecolari.



GREEN PASS, VIA I TAMPONI? SOLO PER LAVORO…

La questioni tamponi è aperta, ma verrà definita durante la Cabina di regia della prossima settimana, col supporto del Comitato tecnico scientifico. C’è la proposta di eliminare il tampone come metodo per ottenere il green pass per l’accesso a luoghi e servizi pubblici. Dunque, i test avrebbero validità solo per accedere al posto di lavoro. Per questo si parla di green pass rafforzato, che peraltro implicherebbe anche modifiche all’applicazione Verifica C19, app con cui si verifica la veridicità della certificazione verde, visto che attualmente non legge le informazioni legate al modo in cui è ottenuto il green pass. Peraltro, potrebbe essere necessario un passaggio col Garante della Privacy, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.



Dunque, per andare al cinema, in teatro, allo stadio, per mangiare al ristorante o andare al bar, potrebbe essere necessario essere vaccinati. Per quanto riguarda la durata dei tamponi, le opzioni sono diverse, tenendo conto anche del rebus legato all’attendibilità di antigienici rapidi che non è completa. C’è l’ipotesi di eliminare i test rapidi per l’ottenimento del green pass, così come quella di ridurre la durata ottenuta con questa tipologia di tampone veloce, facendola scendere a 24 ore dalle attuali 48. Infine, c’è l’idea di ridurre la durata anche del green pass con tampone molecolare, da 72 a 48 ore, perché per gli esperti il lasso di tempo è troppo ampio.