Il legame tra Credit Suisse e l’Arabia Saudita doveva essere un punto chiave importante per una nuova collaborazione globale tra investitori. Per la prima volta infatti nel 2005 dai paesi arabi era stato dato spazio agli investimenti negli istituti svizzeri, successivamente le relazioni si erano rafforzate con il benestare del membro della famiglia reale Mohammad Bin Salman, che aveva riaperto alla fiducia nei confronti dell’economia occidentale, cambiando un sistema che precedentemente era stato chiuso e conservatore.
Ma questa mossa “strategica” si è poi rivelata fallimentare. Il quotidiano Daily Telegraph, nell’edizione domenicale analizza la storia della relazione tra Qatar, Arabia Saudita e Credit Suisse, con la conclusione che in realtà l’istituto svizzero ha “incastrato” gli investitori arabi portandoli al tracollo che ha causato la perdita di miliardi di capitali. Tutto confermato anche dalle dimissioni dell’ex presidente della Saudi National Bank, che aveva comunicato nell’occasione di non avere intenzione di aggiungere alcun capitale per tentare di salvare la Credit Suisse.
Ex presidente Saudi National Bank: “Con operazione Credit Suisse bruciati miliardi di capitale”
Le dimissioni di Ammar Al Khudairy, presidente della Saudi National Bank e primo investitore della Credit Suisse, sono arrivate in un momento “strategico” che ha segnato anche la fine delle relazioni tra Svizzera e paesi arabi. L’analisi del Telegraph, mostra che i segnali di insofferenza erano stati già mostrati all’inzio della crisi. Ma salvando gli azionisti in un primo momento, probabilmente gli svizzeri credevano che dalla banca saudita sarebbero arrivati sostegni con capitali. Ma la mossa della vendita alla rivale UBS è stata fallimentare, perchè svalutando le quote della banca saudita ha portato alle dimissioni del presidente e all’annuncio di non voler più contributire al salvataggio di Credit Suisse. Con conseguenze che si sono abbattute su tutti gli azionisti, quando il titolo è poi crollato in borsa perdendo il 24%.
Ma secondo gli analisti, l’annuncio dall’Arabia Saudita di più di un miliardo di capitale volatilizzato in questa operazione ha segnato il definitivo addio alla fiducia da parte degli investitori del mercato arabo in Svizzera. L’ex presidente di SNB Ammar Al Khudairy è probabilmente solo la prima vittima di queste ripercussioni, ora, al nuovo CEO toccherà ripulire l’immagine dell’istituto e guadagnare di nuovo credibilità negli investitori. Mentre Khudairy, colpevole di aver agito troppo tardi, probabilmente non riapparirà presto sulle scene del mondo finanziario.