Grave lutto nel mondo della scrittura italiana ma anche in quello dell’arte e della politica: è morto lo scrittore Antonio Pennacchi. Ex Premio Strega nato a Latina (Lazio), nel 1950, aveva solo 71 anni, ed è deceduto a causa di un infarto. Non si hanno certezze in merito ma un problema cardiaco resta la causa più diffusa dai vari quotidiani nazionali italiani, e vista l’età e tenendo conto che lo stesso Antonio Pennacchi non fosse ricoverato in ospedale, è molto probabile che alla fine sia andata così. L’infarto è purtroppo una causa di morte che riguarda milioni di soggetti ogni anno, e quasi sempre è scaturita da una malformazione del nostro organo principale o comunque da un problema che rimane latente e che si può scoprire a volte solo tramite esami specifici.
Riguarda in particolare la fascia di età maschile dai 50 anni in su, ma a volte può colpire anche i giovani e le donne, anche se i casi vengono giudicati piuttosto rari dagli esperti della medicina. Antonio Pennacchi si è quindi spento così, a causa di un infarto, dopo una vita vissuta in pieno, fra l’operaio e lo scrittore di successo. E forse questa sua enorme vitalità lo ha portato a sottoporre a ritmi di lavoro troppo esagerati il suo cuore, che alla fine non ha retto, ed ha ceduto, registrando il suo ultimo battito.
COME E’ MORTO ANTONIO PENNACCHI? COLPITO DA INFARTO A 71 ANNI: IL RICORDO DEGLI AMICI
E’ stato specificato che Antonio Pennacchi si trovasse nella propria abitazione di Latina al momento del fatto, stava parlando al telefono vicino alla moglie quando ha avuto un malore ed è crollato a terra. La sua morte ha lasciato un grande vuoto nel mondo dell’arte e della letteratura italiana “I suoi racconti – ha dichiarato Damiano Coletta, primo cittadino di Latina, come si legge su Repubblica – hanno reso il nostro territorio un luogo letterario, dalla Fondazione ai giorni nostri. È una vera e propria icona di Latina. Pennacchi appartiene al patrimonio della città e tutti i latinensi oggi gliene rendono giustamente merito”.
Così invece l’ex sindaco, Vincenzo Zaccheo: “Mi ha regalato una emozione grande quando, nella parte seconda di Canale Mussolini, ha dedicato pagine alla memoria di mio padre. Il nostro era un legame familiare: con la sorella Laura ho condiviso l’impegno in Parlamento. Pur se in diversi schieramenti, non è sono mai venuti meno la collaborazione istituzionale ed il rispetto reciproci”.