Gianni Versace, dal primo incontro con Andrew Cunanan all’agguato letale
Gianni Versace è morto il 15 luglio del 1997, ucciso barbaramente da un serial killer mentre stava facendo ritorno nella sua splendida villa di Miami. L’autore del terribile gesto fu Andrew Cunanan, un giovane ragazzo italo filippino di ventitré anni. Quest’ultimo incontrò Gianni Versace a teatro e decise di affrontare un lunghissimo viaggio per ritrovarlo e ucciderlo. Versace, purtroppo, non era la prima e unica delle sue vittime.
Pare infatti che Andrew avesse cominciato tempo prima a mietere vittime, togliendo la vita a diverse persone, tra cui Jeffrey Trail, David Madison e il settantacinquenne Lee Miglin, torturato nella villa di Chicago e poi sgozzato con un paio di cesoie. Infine, è arrivato l’omicidio del custode William Reese, eliminato da Andrew Cunanan semplicemente per potersi impossessare di un pick up rosso con cui arrivare in Florida.
Gianni Versace, come è morto? Il rimpianto del fratello Santo: “Non doveva andare a Miami”
Il resto della storia porta appunto alla morte di Gianni Versace, tragicamente ucciso davanti durante gli anni novanta. “Io mi trovavo all’Hassler”, ricorda Santo Versace in una intervista. “Ad un certo punto, arrivò l’allora presidente della Camera della Moda, piangendo, che disse che Gianni Versace era morto. Io risposi: ‘Gianni è immortale’. Poi dopo ho preso coscienza del fatto che lui non c’era più veramente”.
“Per anni tutti i fine settimana liberi andavo nella nostra casa sul Lago di Como e piangevo”, ha ricordato Santo in una bella intervista rilasciata a Domenica In, nel salotto di Mara Venier, parlando appunto del fratello Gianni Versace. E’ passato tantissimo tempo dalla sua morte ma il suo ricordo fa ancora male.