Nei due anni di pandemia da Covid-19 tanti nuovi termini sono entrati nel nostro vocabolario, parole che solo qualche anno fa erano sconosciute ai più o non veniva utilizzate. Se coprifuoco, lockdown e mascherine sono di certo quelle più utilizzate, si è entrati in confidenza anche col termine “saturazione“, un dato di fondamentale importanza da tenere sotto controllo nei pazienti risultati positivi al virus. Ma come si misura e a cosa serve? Per prendere nota di tale dato si ha bisogno del saturimetro, uno strumento importante che può essere acquistato in farmacia, parafarmacia e anche online.

Ospite a In Onda, su La7, il direttore di Pneumologia, Area Torace, del Policlinico Universitario Gemelli di Roma Luca Richeldi ha spiegato il funzionamento di questo strumento e il dato che si legge nello schermo: “È un numero che deve essere dato al nostro medico curante e consente di dire se la saturazione è normale o ha si necessità di ricorrere a cure ospedaliere. Sopra il 95 è normale, sotto il 92 è allarmante. Definisce la percentuale di saturazione dell’emoglobina nell’ossigeno, ci dice quanto funzionano i polmoni negli scambi gassosi”.

SATURIMETRO, QUALI DATI FANNO SCATTARE L’ALLARME

Nel corso della puntata di In Onda su La7 lo penumologo Richeldi ha poi svelato quali siano i dati del saturimetro da tenere in considerazione prima di preoccuparsi: “Ci dobbiamo preoccupare a 92, il virus essendo respiratorio ci porta a preoccuparci per la complicanza della polmonite. Per misurare l’ossigeno nel sangue e capire come stanno i polmoni serve appunto il saturimetro. Dando al medico quel parametro lui si sente più tranquillo nel tenermi a casa e non farmi andare in ospedale, evitando così di intasare il pronto soccorso. Questo dato si valuta in caso di positività, ma anche malattie quali l’enfisema e le fibrosi polmonari”.

“Avere un saturimetro a casa è sempre utile. Può essere acquistato ovunque, in farmacia, parafarmacia, online. È utile nei due estremi della situazione che stiamo vivendo: far rimanere a casa chi non ne ha bisogno, evitando il sovraffollamento in ospedale e al contrario fare andare in struttura chi ne ha veramente bisogno- ha spiegato-. I passaggi da fare dopo la positività sono semplici: misurare la temperatura, eventualmente prendere un antipiretico o antinfiammatorio, misurare la saturazione e comunicare al proprio medico le condizioni di febbre e saturazione. Se vaccinato, nella stragrande maggioranza dei casi, avrà una sindrome che si autolimiterà nel tempo”.