Com’è morto il cardinale Carlo Maria Martini? Il porporato si è spento a Gallarate all’età di 85 anni il 31 agosto 2012, dunque poco più di dieci anni fa. Arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, combatté a lungo contro il morbo di Parkinson e la diocesi ambrosiana, nel comunicato stampa con il quale diede il triste annuncio della sua dipartita, disse che “da tempo era sofferente” e che “le sue condizioni si sono aggravate ieri sera”. Dal 2002 al 2007 il cardinale Martini si stabilì a Gerusalemme per continuare i suoi studi biblici fino al 2007, anno in cui fu costretto a rientrare per l’evolversi della malattia.



La radicale Mina Welby, in una nota, scrisse che il cardinale nella sua profonda coerenza ha rifiutato le terapie di nutrizione e idratazione artificiali ormai inutili per il recupero e il mantenimento della salute. In questo modo ha accettato la conclusione naturale della sua vita. La sua morte fa parte della sua testimonianza di vita vicina e uguale al Cristo e a quella di tutti gli uomini che considerava suoi fratelli”.



COM’È MORTO IL CARDINALE MARTINI? LA SORELLA: “GLI TENEVO LA MANO E…”

La sorella Maris, in una recente intervista al “Corriere della Sera”, ha ricordato con commozione il giorno della morte del cardinale Carlo Maria Martini: “I miei figli, Giulia e Giovanni, mi mandarono a chiamare. Gli tenevo la mano, ma non era più cosciente. Ha avuto una bella morte; troppo affollata, però. Il soggiorno era pieno, in camera sua erano in dodici. Ricordo un’orribile coperta peruviana in pile, ricamata a farfalle e fiori. Era il 31 agosto e proprio non serviva. Gliel’aveva messa addosso una suora, temo per farla a pezzetti da diffondere come reliquie. Ma io avrei preferito un lenzuolo bianco e un cuscino morbido, come quello che tanto tempo prima gli aveva portato la nostra mamma. Come nell’iconografia della morte dei santi”.

Forse, ha aggiunto la sorella Maris, il cardinale Martini temeva di morire perché “presagiva che la sua sarebbe stata una morte pubblica. Una volta l’arciprete gli chiese in quale parte del Duomo volesse essere sepolto. Lui rispose: faccia lei”.