Com’è morto Charlie Watts, il leggendario batterista dei Rolling Stones scomparso oggi, martedì 24 agosto 2021, all’età di 80 anni? La notizia è stata diffusa mediante un comunicato stampa nel quale si legge: “È con immensa tristezza che annunciamo la morte del nostro amato Charlie Watts. Si è spento pacificamente in un ospedale di Londra all’inizio della giornata, circondato dalla sua famiglia. Era un caro marito, padre e nonno e uno dei più grandi batteristi della sua generazione. Chiediamo gentilmente che la privacy della sua famiglia, dei membri della band e degli amici più stretti sia rispettata in questo momento difficile”.
La notizia arriva a settimane di distanza dall’annuncio dell’assenza di Watts nel corso del tour americano della band, utile a recuperare da una procedura medica non specificata. Si tratta, come riporta “La Stampa”, di un’operazione al cuore effettuata d’urgenza, tanto che lui stesso aveva scherzato su quanto accadutogli: “Per una volta sono andato fuori tempo. Sto lavorando duramente per tornare completamente in forma, ma oggi su consiglio degli esperti ho accettato il fatto che questo richiederà un po’ di tempo”.
COM’È MORTO CHARLIE WATTS? IL BATTERISTA DEI ROLLING STONES EBBE UN TUMORE ALLA GOLA
Watts era un membro degli Stones dal gennaio 1963, quando si unì a Mick Jagger, Keith Richards e Brian Jones. Come sottolinea la BBC, nel 2004 era stato curato per un cancro alla gola, notizia poi commentata così alcuni anni fa sulla rivista “Rolling Stone” dal diretto interessato: “Sono stato molto fortunato, hanno preso il cancro in tempo. C’è voluto solo un sacco di lavoro per rimettere a posto i muscoli. Il personal trainer di Mick Jagger si prende cura di me. Hanno rimosso tutti i linfonodi. Quindi fai otto settimane in terapia. Non puoi sollevare il braccio, è come essere un po’ paralizzato. Ero preoccupato, visto quello che faccio per vivere”.
Alla domanda se riuscisse a immaginare i Rolling Stones senza di lui, rispose così: “Potrebbe succedere, se lo volessero. Non c’è motivo per cui non dovrebbero, visto che la gente continua ad andare a vederli. Ci sono ragazzi nella nostra crew in grado di fare quello che faccio io. Mi vedono suonare ogni notte. Tipo il roadie di Buddy Rich, che era solito fare tutte le prove con la band. Credo che la vera forza sia la combinazione di noi quattro. Gli Stones sono quello”.