Eduardo de Filippo, il grande uomo di teatro e poeta napoletano è nato 120 anni fa. Il bellissimo documentario “Il nostro Eduardo”, dopo il successo riscosso su Sky Arte che lo ha trasmesso durante le vacanze natalizie, approda su Rai 1. Sarà trasmesso oggi, sabato 9 gennaio, alle 22:50. Il docufilm è diretto da Didi Gnocchi e ci mostra un Eduardo de Filippo visto con gli occhi della sua famiglia. “Un De Filippo che vede lontano e che, pur raccontando i suoi tempi, trasversale alle classi, racconta il peregrinare eterno dell’uomo, dentro e fuori dalla famiglia, dentro e fuori dalla società, dentro e fuori sé stesso. Il tutto, raccontato grazie i contributi, spesso inediti, della famiglia” racconta il regista.
Un carattere forte, una vita piena di passioni, sulla scena e al di fuori di essa, questo era Eduardo, uno dei massimi autori teatrali che del Novecento italiano. Come lui, anche suo fratello Peppino era uomo di teatro, sebbene meno grande. Tra due corse un forte amore ma anche accesi contrasti, che portarono alla rottura negli ultimi anni. Sono circolate delle voci circa una possibile riconciliazione tra Peppino ed Eduardo, quel che di certo si sa è che quest’ultimo non partecipò alle esequie del fratello. Quella sera, sul palco del teatro Duse di Bologna, disse: «Adesso mi manca. Come compagno, come amico, ma non come fratello».
COM’È MORTO EDUARDO DE FILIPPO? UN BLOCCO RENALE LO STRONCÒ A 84 ANNI
La vita di Edoardo de Filippo fu intensissima, carica di gioie e di dolori, di passioni e di tristezza. Figlio d’arte, suo padre era l’attore e commediografo Eduardo Scarpetta. Ha solo 4 anni quando sale per la prima volta su un palcoscenico, a Roma, in occasione di una rappresentazione dell’operetta La Geisha. La sua giovinezza fu frenetica. Si sposa tre volte, con Dorothy Pennington, Tea Prandi e infine Isabella Quaranotti. Nella sua vita ebbe a sopportare gravi lutti familiari: prima quello della figlia Luisella, poi quello della moglie Thea Prandi e infine dell’amata sorella Titina.
Il rapporto con Peppino non fu mai facile: entrambi dotati un temperamento forte, tra i due scoppiavano di frequente accesi contrasti. Fu forse a causa di tutte queste agitazioni che il suo cuore cominciò a soffrire. Il 4 marzo 1974, durante una recita in teatro ebbe un grave malore. Fu soccorso e immediatamente operato per applicargli un pacemaker, ma questo non basta a fermarlo e il 27 marzo è di nuovo sulla scena. Ma a ucciderlo non sono stati i problemi cardiaci, bensì quelli renali. Il 31 ottobre 1984 un violento blocco renale lo ha strappato alla vita dopo una breve sofferenza.