Malattia Giacomo Leopardi: cosa sappiamo a proposito?
Giacomo Leopardi occupa forse uno dei posti più ambiti in un ipotetico ‘Olimpo’ dei poeti più grandi di sempre. Ha scritto la storia della letteratura, determinato nuovi filoni artistici ma soprattutto rivoluzionato il settore diventando un monito per tutti coloro che nei secoli successivi hanno ambito a seguirne le orme. Ma com’è morto Giacomo Leopardi e cosa sappiamo a proposito della malattia che, secondo le tesi ufficiali, ne avrebbe determinato la prematura scomparsa?
L’interrogativo su com’è morto Giacomo Leopardi è ancora oggi oggetto di teorie e ‘mistero’; negli anni ci sono state varie interpretazioni al riguardo, soprattutto legate alla malattia del poeta e alle sue condizioni di salute precarie. Quella che più persone vedono come la versione ufficiale è quanto scritto nel libro del grandissimo amico e uomo fidato Antonio Ranieri, persona alla quale è legata profondamente la vita dell’artista. Giacomo Leopardi è morto a Napoli il 14 Giugno 1837, solo pochi giorni prima del suo compleanno. Una morte improvvisa e negli anni vari medici e studiosi hanno provato a capire la malattia che aveva colpito l’uomo. La versione più probabile riguarda un edema polmonare del Leopardi o anche uno scompenso cardiaco. Il referto ufficiale – diffuso dall’amico Ranieri – dice però tutt’altro.
Giacomo Leopardi: la ‘verità’ su com’è morto il poeta secondo l’amico Antonio Ranieri
Ma quindi, com’è morto Giacomo Leopardi? Secondo il referto ufficiale il poeta è venuto a mancare per idropericardio, una tesi plausibile legata anche alla malattia respiratoria che per anni hanno colpito Leopardi. Nel libro ‘Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi’ Antonio Ranieri racconta i malesseri dell’uomo, forse anche esagerando e quasi ‘irridendo’ l’amico. O almeno alcuni l’hanno interpretata in quel modo. Stando a quanto riportato nell’opera, il poeta si presenta al pranzo dell’amico per festeggiare il suo onomastico ed esagera chiaramente con il cibo. Per prima cosa si ‘abboffa’ con confetti cannellini comprati da Paolina Ranieri, successivamente beve in fretta e furia una minestra calda e non si ferma qui ma esagera. L’uomo infatti conclude quasi in bellezza bevendo una granita ghiacciata.
Da qui il malore e, secondo la versione di Antonio Ranieri, Giacomo Leopardi ebbe una congestione dovuta tra le altre cose anche alla malattia respiratoria che da anni purtroppo lo vedevano sofferente. Antonio Ranieri racconta dunque nel suo libro com’è morto Giacomo Leopardi; tra le sue braccia, e le sue ultime parole furono ‘Addio Totonno, non veggo più luce’.