Giampiero Galeazzi le cause della morte del giornalista
Gli ultimi giorni sono stati un “calvario” per Giampiero Galeazzi. Con il passare delle ore dal decesso del giornalista emergono dettagli su com’è morto. Pare, infatti, che le persone più vicine a “Bisteccone” non siano rimaste sorprese dalla sua morte, sebbene stia comportando un grande dolore. Galeazzi era ricoverato da tempo in terapia intensiva, quindi le sue condizioni erano gravi da tempo. Questo a causa di una grave forma di diabete che lo aveva colpito. Era da tempo malato, al punto tale che nella sua ultima apparizione televisiva apparve in sedia a rotelle. Una scelta – quella della di mostrarsi così – di cui si pentì perché quelle immagini destarono la preoccupazione di amici e telespettatori.
Era reduce da un’operazione al ginocchio, molti invece pensarono al Parkinson per il tremore delle sue mani. Ma era il diabete a farlo stare male. «Io ho il diabete che ha volte mi fa stare molto male», ammise Giampiero Galeazzi. Non mancano però le indiscrezioni in merito alle sue condizioni di salute.
Ivan Zazzaroni “Giampiero Galeazzi era molto sofferente”
I dubbi riguardanti il fatto che non soffrisse solo di diabete sono aumentati dopo le dichiarazioni di Ivan Zazzaroni, che a Oggi è un altro giorno, programma in onda su Rai 1, non solo ha ricordato il collega, ma ha lasciato intendere che soffrisse di altri problemi. «Negli ultimi anni ci tenevamo in contatto ma non lo sentivo da due mesi e mezzo», ha spiegato il giornalista nella trasmissione di Serena Bortone. Poi ha aggiunto che «stava molto male» e che «era molto sofferente per altre ragioni a parte il diabete».
Nonostante ciò, Giampiero Galeazzi «era molto lucido e inaspettatamente affettuoso». E quest’ultimo aspetto è stato sottolineato da Ivan Zazzaroni come «strano», perché «i colleghi lui tendeva a tenerli a distanza». Un’altra persona che conosce molto bene Giampiero Galeazzi è Mara Venier, che oggi a Domenica In potrebbe fornire altre spiegazioni in merito alle condizioni di salute del suo caro amico venuto a mancare all’età di 75 anni per una malattia legata ad una grave forma di diabete.