Lucio Battisti è morto per un linfoma maligno che lo aveva colpito al fegato. Tante le voci in questi anni sul decesso del cantautore, anche per via di un quadro clinico complesso e mai confermato ufficialmente. Ma all’epoca gli organi di stampa appresero che Battisti era affetto da tempo da una malattia renale per la quale si sottoponeva a dialisi. Nel corso poi di un intervento chirurgico alla colecisti fu scoperta la grave malattia per la quale fu invano sottoposto a cicli di chemioterapia. Repubblica nel 1998 scrisse che l’ultimo aggravamento era avvenuto nella notte. Ci fu una telefonata a moglie e figlio, quindi la corsa per vederlo vivo ancora per pochi istanti. Il cappellano del San Paolo che gli diede l’estrema unzione parlò di un viso scavato e di occhi che non cercavano più nulla. Aveva perso conoscenza da ore, poi era stato spostato in terapia intensiva per l’ultima crisi: era intubato, appeso ai fili. Ma non ci fu accanimento terapeutico, come spiegò il direttore del San Paolo, Franco Sala. (agg. di Silvana Palazzo)



COM’E’ MORTO LUCIO BATTISTI?

Come è morto Lucio Battisti? Quello che è un mistero ancora oggi irrisolto, con tutto un contorno di indiscrezioni e di aspetti ancora adesso mai chiariti, torna in queste ore d’attualità mentre su Rai 1 stasera andrà in onda il terzo appuntamento di “Una storia da cantare”, il mini-ciclo di show condotti da Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero per tributare un omaggio a Fabrizio De André, Lucio Dalla e appunto l’artista originario di Poggio Bustone. Come è noto, nato in provincia di Rieti nel 1943, Battisti si spense prematuramente all’età di soli 55 anni in quel di Milano, quando il 9 settembre del 1998 la sua famiglia, con un breve comunicato, annunciò la sua morte presso l’Ospedale San Paolo del capoluogo lombardo dove pare si trovasse ricoverato da tempo. Ad aggiungere un tocco di mistero alla vicenda ha poi contribuito lo stresso riserbo tenuto dalla vedova Grazia Letizia Veronese, che pure sull’eredità artistica di Battisti ha adottato un atteggiamento per così dire “protezionistico” sia dal punto di vista dell’uso della sua opera sia dell’immagine dell’ex compagno. Tuttavia, nel corso degli anni alcune ipotesi circa il suo decesso sono state avanzate e, anche se rimangono alcuni punti oscuri, probabilmente non sono così lontane dalla verità.



LUCIO BATTISTI E GLI “ABBATTISTAMENTI”

Per contestualizzare gli eventi che portarono alla morte di Lucio Battisti bisogna tornare al 1997 quando il cantautore laziale, dopo aver interrotto oramai da tempo il proprio sodalizio con Mogol, era reduce dal fiasco di “Hegel”, un disco mai capito dalla critica e che comunque aveva lasciato spiazzati gli stessi fan. E in quell’anno si era diffusa una vera e propria moda lanciata da un programma tv dell’epoca, ovvero quella degli “abbattistamenti” ovvero gli avvistamenti da parte dei suoi aficionados di Battisti che si faceva vedere sempre meno in pubblico, anche se nelle sue rare uscite era parso in buona forma e lungi dall’essere malato. E poco dopo che era stata annunciata a marzo con una “bufala” l’uscita del suo nuovo disco, con tanto di pesce d’aprile che voleva l’artista intenzionato a pubblicarlo sul web per mancanza di case discografiche interessate, ecco che a fine agosto si diffuse la notizia del suo ricovero in ospedale: da allora buio assoluto, con la famiglia che vietò di fatto la diffusione di qualunque bollettino medico. Si sa solo che in quei giorni il cantante si trovata nel reparto di Terapia Intensiva della struttura ospedaliera milanese e che ricevette una ultima lettera da parte di Mogol: poi, dopo undici giorni di ricovero, la mattina del 9 settembre venne annunciata la morte con uno stringato bollettino che diceva che “il paziente è deceduto per intervenute complicanze in un quadro clinico severo sin dal suo esordio”. Stop.



IL TUMORE AL FEGATO E QUEI RUMORS SUGLI ULTIMI GIORNI DI VITA

Negli ultimi ventuno anni ci si è molto interrogati su cosa sia accaduto nelle sue ultime ore e su come è morto Lucio Battisti, e l’ipotesi più probabile (ovvero quella che più si avvicina alla verità e che trova più riscontri, nonostante la famiglia in tutti questi anni non abbia mai detto una parola) è che l’artista avesse un linfoma maligno al fegato anche se nei giorni immediatamente successivi qualcuno parlò di una glomerulonefrite, una patologia a carico dei reni. Non si sa però se Battisti fosse gravemente malato già da tanto tempo e in quali condizioni di salute versasse nei mesi precedenti al ricovero milanese: la tesi del tumore al fegato è stata confermata peraltro, seppure sono in via ufficiosa, da chi lo conosceva bene anche se è giusto riportare altri rumors, circolati poi in seguito ma smentiti successivamente, che invece hanno parlato di un improvviso infarto come causa della sua morte. Secondo altri invece il grande Lucio si sottoponeva già da tempo a dialisi, dopo aver scoperto nel corso di un intervento la presenza del linfoma, e che aveva pure fatto alcuni cicli di chemioterapia, aspetto che “spiegherebbe” le sempre più rare uscite pubbliche nell’ultimo periodo della sua vita e il riserbo che la Veronese e il resto della famiglia hanno tenuto prima e dopo la sua scomparsa, con un atteggiamento che se da un lato mostra forse una eccessiva chiusura dall’altro è comunque coerente con la più volte espressa volontà di preservare la privacy di Lucio.