Maurizio Gucci nacque il 26 settembre 1948 a Firenze, figlio unico di Rodolfo Gucci e Sandra Ravel, nipote di Guccio Gucci, fondatore della celebre casa di moda. Nel 1972 si trasferì a New York per lavorare per l’azienda di famiglia con lo zio Aldo Gucci. Nel 1982 tornò a Milano e nel 1983, dopo la morte di suo padre, assunse la direzione della società (a seguito di una battaglia legale con lo zio Aldo). Nel 1988 ha venduto il 47.8% di Gucci al fondo d’investimento Investcorp, che è arrivato a possedere il 100% delle azioni nel 1993, estromettendo la famiglia toscana. Nel 1970 Maurizio Gucci conobbe a una festa Patrizia Reggiani Martinelli. I due si sposarono il 28 ottobre 1972 nella Chiesa di San Sepolcro a Milano, nonostante l’opposizione di Rodolfo Gucci. La coppia ha avuto due figlie: Alessandra Gucci (nata nel 1976) e Allegra Gucci (nata nel 1981). Il 22 maggio 1985, dopo 12 anni di matrimonio, Maurizio lasciò Patrizia, ma divorziarno ufficialmente solo nel 1992.



L’omicidio di Maurizio Gucci, dietro c’era la moglie Patrizia Reggiani

Il 27 marzo 1995, mentre sta entrando nell’ufficio della sua nuova società, Maurizio Gucci viene assassinato con quattro colpi di arma da fuoco da Benedetto Ceraulo. Viene incaricato del caso il commissario Filippo Ninni. La svolta delle indagini arriva quando Gabriele Carpanese, ospite in un albergo a una stella a Milano, rivela che Ivano Savioni conoscere dettagli sull’omicidio Gucci. Si scopre che Savioni è un conoscente di Giuseppina Auriemma, grande amica di Patrizia Reggiani. Vengono intercettate le conversazioni telefoniche tra Savioni e Auriemma, le quali indicano Patrizia Reggiani come mandante dell’omicidio. Il 31 gennaio 1997 Patrizia Reggiani viene arrestata: “Le chiesi se sapeva per quale motivo fossimo lì e lei rispose in maniera molto fredda: Sì, per l’omicidio di mio marito. Aveva indossato tutti i suoi gioielli e una pelliccia vistosa. Le consigliai di lasciarli a casa perché sarebbe stata portata in carcere ma lei mi disse: I miei gioielli e la mia pelliccia vanno dove vado io”, ha ricordato Ninni nel documentario “Lady Gucci – La storia di Patrizia Reggiani”. Nel novembre 1998 Patrizia Reggiani e Orazio Cicala sono stati condannati a 29 anni di reclusione, come mandante dell’omicidio e autista del killer; Benedetto Ceraulo all’ergastolo come assassino materiale; Giuseppina Auriemma a 25 anni di reclusione per favoreggiamento e Ivano Savioni a 26 anni come organizzatore dell’assassinio. Le rispettive pene sono state poi ridotte, ad esempio la Reggiani ha scontato solo 16 anni di carcere.

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