Come è morto Pino Daniele? In occasione della messa in onda di una nuova puntata di “Grande Amore”, il docureality condotto da Carla Signoris su Rai3, dedicato questa settimana alla storia d’amore tra Pino e Fabiola Sciabbarrasi, è impossibile non ricordare l’artista campano morto il 4 gennaio del 2015 per “shock cardiogeno in soggetto affetto da cardiomiopatia dilatativa post-ischemica, coronaropatico e sottoposto a intervento di by-pass aortocoronarico, iperteso”. A distanza di diversi anni dalla morte del grandissimo cantautore napoletano, Luisa Regimenti, presidente nazionale dell’Associazione Medicina Legale Contemporanea e consulente di Fabiola Sciabbarrasi, ha denunciato: “Daniele non è morto a causa del destino ma di gravi negligenze. Ho la sensazione che nessuno abbia voluto e voglia andare a fondo sulla morte di Pino Daniele. Su un omicidio colposo non si può dire la parola fine senza essere consapevoli che ci sono state gravi negligenze che hanno causato la morte di Pino”. La morte di Pino Daniele è tornata nuovamente oggetto di discussione anche sul settimanale Giallo dove è stata pubblicata la perizia medico-legale del Tribunale di Roma.
Pino Daniele morto: poteva essere salvato?
La perizia medico-legale del Tribunale di Roma ha riaperto nuovamente la polemica tra l’ex compagna Fabiola Sciabbarrasi e Amanda Bonini, ultima compagna di Pino Daniele che quella terribile notte del 4 gennaio 2015 si trovata in auto con l’artista. Stando a quanto segnalato dalla perizia medico – legale un primo errore è stato nel trasportare il cantante: Daniele, infatti, si trovata seduto e invece sarebbe dovuto essere sdraiato. Questa posizione scorretta ha contributo, come riporta la perizia, un accumulo di sangue nelle zone declivi del corpo con ulteriore diminuzione della distribuzione del sangue verso gli organi vitali. Non solo, nella perizia si legge chiaramente che: “per salvare Daniele bastava andare al più vicino ospedale di Grosseto la cui ambulanza si trovava fuori dalla porta della villa pochi minuti dopo la partenza della signora Amanda Bonini che, con il cantautore in stato di incoscienza e quindi caricato a bordo di peso, ha guidato, invece, verso Roma per raggiungere il reparto del dottor Gaspardone nel’ospedale Sant’Eugenio dove Gaspardone, però, non c’era, trovandosi in quei giorni in vacanza in montagna”. A distanza di cinque anni dalla morte di Pino però la sua morte è diventata argomento di dibattito tra due donne: da un lato Fabiola e dall’altro Amanda come ha precisato la stessa legale della Sciabbarrasi: “questo omicidio colposo ha assunto i connotati di una guerra fra due donne: bisognerebbe allontanare questo scenario. Ma è senza dubbio inspiegabile che un’ambulanza viene chiamata, arriva davanti alla porta della villa di Pino che nel frattempo viene trasportato in macchina a due ore di distanza e muore durante il tragitto. Resta da capire chi ha preso questa decisione, perché questa decisione ha causato la morte di Pino. E questo lo dicono anche i consulenti del pm”.