La malattia di Stefano D’Orazio, le complicazioni da Covid-19 e la morte improvvisa

Com’è morto Stefanio D’Orazio? Il batterista, paroliere, cantante e regista italiano ci ha ormai lasciato da quasi tre anni. Iconico componente dei Pooh, è stato autore di parte dei testi delle canzoni del gruppo, per cui è diventato anche responsabile manageriale. La sua scomparsa è avvenuta la sera del 6 novembre del 2020 al Policlinico Gemelli di Roma, in seguito a delle complicazioni causate dal Coronavirus. Lo storico batterista dei Pooh se ne è andato all’età di settantadue anni.



Oltre all’insorgenza del covid, Stefano D’Orazio combatteva contro una malattia pregressa. Si è parlato di una forma di leucemia, ma è stata poi la moglie Tiziana Giardone, attraverso il Quotidiano Nazionale, a fare chiarezza: “Aveva questo problema di salute, stavamo cercando di capire che cosa fosse. Smentisco assolutamente che fosse malato di leucemia, come invece qualcuno ha scritto. Malattia autoimmune infiammatoria, questo è quello che ci dicevano i medici”. L’annuncio della sua morte arrivò via social tramite il collega e amico fraterno Roby Facchinetti, ma fu diramata anche in diretta tv da Loretta Goggi, Giorgio Panariello e Vincenzo Salemme durante la trasmissione Tale e Quale Show. Nonostante fosse malato, la morte di Stefano D’Orazio è stata improvvisa e ha lasciato i suoi cari alle prese con un vuoto ancora oggi incolmabile. La sua morte ha lasciato di sasso gli amici di sempre, sicuri che avrebbe recuperato le forze dopo il ricovero.



Stefano D’Orazio, la moglie Tiziana Giardoni e l’associazione nata dopo la sua morte

Nato e cresciuto nel quartiere Monteverde, Stefano D’Orazio ha cominciato a studiare la batteria fin da giovanissimo, prendendo parte a diverse band prima di entrare nei Pooh nel 1071. Con i suoi compagni di viaggio ha collezionato un successo dopo l’altro, grazie a canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana.

Per quanto riguarda la vita privata, ricordiamo, Stefano D’Orazio è stato sposato con Tiziana Giardoni, con la quale conviveva dal 2007. I due non avevano figli ma si sentivano a tutti gli effetti una famiglia. È stata proprio Tiziana a prendere una decisione importante dopo la morte di Stefano: quella di dare vita ad un’associazione benefica in suo onore. “L’associazione nasce proprio da una mia precisa volontà, l’intento principale è quello di mantenere vivo il ricordo di Stefano e nel contempo di trasmettere ai giovani la sua eredità artistica.”, ha spiegato la donna.