Stefano Degni è l’uomo che salvò Maurizio Costanzo e Maria De Filippi nell’attentato di mafia a Roma. All’epoca era un semplice e giovane padre di famiglia che si occupava degli spostamenti della coppia. Ma quell’esplosione del 14 maggio 1993 ha cambiato tutto per sempre. Il conduttore si serviva di lui e di un altro autista, che però quel giorno era malato. Era appena terminata la registrazione del “Maurizio Costanzo Show” al teatro Parioli. Erano le 21.37 e li aveva fatti salire con il cane lupo Liù. «Se fossi andato un filino più piano, con una tecnica di guida diversa, le parole che avevo appena detto alla signora De Filippi sarebbero state le ultime. Sarei diventato poltiglia. Riconosciuto solo dalla fede al dito», racconta l’autista Ncc al Corriere della Sera. Aveva appena confermato a Maria De Filippi che l’avrebbe accompagnata alla finale degli Internazionali di tennis quando esplosero 100 chili di tritolo, pentrite e T4, una miscela micidiale di esplosivo che fece volare una Fiat 126 fino al secondo piano, aprì un cratere grande, sventrò marciapiedi, ricreando una scena di guerra. Per puro caso non ci furono morti, ma 22 feriti.
“COME SALVAI MAURIZIO COSTANZO E MARIA DE FILIPPI”
Maurizio Costanzo e Maria De Filippi erano sul sedile posteriore, col cane sul tappetino. Stefano Degni ha tutto stampato nella sua mente. Quando c’è stata l’esplosione ha tenuto il freno schiacciato e le mani inchiodate al volante. «La macchina, con tutto quel che pesava, 2.200 chili più 90 litri di benzina, si alzò di almeno un metro. Poi ricadde sul fianco», spiega nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. In quel momento di terrore puro lo colpì la lucidità di Maurizio Costanzo: «Capì subito cos’era successo e con grande calma disse: “Mamma mia, questa era per me”. La De Filippi aprì lo sportello gridando e il cane fuggì terrorizzato, tirandosela dietro con il guinzaglio». Ricorda anche che il giornalista, vedendo la compagna correre dietro al cane, le urlava: “Maria, dove vai?”. L’autista vide uno degli attentatori: mentre tutti scappavano, lui con una mitraglietta si avvicinò per controllare se erano morti. «Noi ci eravamo rifugiati dentro l’androne del palazzo distrutto e fui io a spingere il portone, tra i calcinacci, per chiuderci dentro. In quel momento si sentirono le sirene che stavano arrivando e il sicario fuggì». E quello per loro fu il secondo miracolo.
L’AUTISTA NCC RACCONTA L’ATTENTATO DI VIA FAURO
Secondo l’autista Ncc che guidava la Mercedes sarebbe stato il cambio automatico a salvare lui, Maurizio Costanzo e Maria De Filippi. «Gli esecutori materiali, appostati dietro l’angolo della scuola, attendevano un segnale preciso: l’accensione degli stop, provocata dalla mia frenata prima di girare in via Boccioni, esattamente nel punto in cui era posizionata l’auto-bomba…», racconta al Corriere della Sera. Lui non frenò, per questo l’attentato di via Fauro sarebbe fallito. «Me l’ha confermato un funzionario della polizia scientifica. Uno o due secondi decisivi». Lo precisa per una questione di orgoglio, visto che avrebbe voluto che il suo contributo venisse riconosciuto, e poi perché si è sentito abbandonato. «Io con questa storia ci ho rimesso la salute e circa 200 milioni di lire». Stefano Degni spiega che la Mercedes gli venne sequestrata, poi ebbe un esiguo risarcimento. La macchina gliela calcolarono 8 milioni, quando ne valeva 42. E per i danni fisici e psichici ebbe 20mila euro, ma nel 2010. Maurizio Costanzo e Maria De Filippi gli regalarono un orologio. «Dopo un paio di mesi mi regalarono uno svegliarino Jaeger-LeCoultre, bello per carità, li ringraziai tanto, un oggettino vintage di grande valore, ma sempre un orologio resta».