Chi sarà il nuovo segretario del Pd dopo l’addio di Nicola Zingaretti? E, soprattutto, come sarà eletto? Una domanda più che mai lecita in questo momento del tutto privo di certezze nel partito, che domenica 14 marzo vedrà la propria assemblea nazionale riunirsi. Le possibilità in campo, riassunte dal portale “Pagella politica”, sono due: nomina immediata oppure un percorso più lungo e articolato.



Partiamo dalla prima, che vede l’elezione immediata del nuovo segretario: essa si verifica quando all’interno dell’assemblea emerge una candidatura con prepotenza e votata dalla maggioranza assoluta dei suoi membri, conferendo ad essa il ruolo sino alla chiusura del mandato (2023). In questo preciso momento, questa opzione potrebbe farsi concreta con Enrico Letta, ovviamente se l’ex premier dicesse sì alla sua candidatura, che, inoltre, dovrà essere supportata da un determinato numero di iscritti e di componenti dell’assemblea uscente.



COME SI ELEGGE IL SEGRETARIO DEL PD? IPOTESI CONGRESSO E PRIMARIE

La seconda via per eleggere il segretario del Pd è più dettagliata rispetto alla prima e prevede che, in assenza di candidature o di voti sufficienti, l’assemblea si sciolga e si apra la fase congressuale per l’elezione di una nuova assemblea e del nuovo segretario. “Pagella politica” rimarca inoltre come il congresso non sia un evento unico, come il suo nome potrebbe erroneamente indurre a pensare, bensì un itinerario costellato di tappe e fermate. Anzi, fasi, per usare il termine tecnico: nella prima di esse si presentano i documenti programmatici e vengono individuati i temi per la seconda fase, nella quale si passerà al voto delle candidature, che, per essere valide, dovranno essere firmate da almeno il 20% dei componenti dell’assemblea uscente o da almeno 4-5mila iscritti di almeno 12 regioni diverse, con il tetto minimo di 100 firme per regione. Infine, i due nomi più votati si ritrovano a duellare alle primarie, aperte a tutti gli elettori. Il vincitore, chiaramente, diventa il nuovo segretario del Partito democratico.

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