LE ECCEZIONI AL SEGGIO DI APPARTENENZA

Alle elezioni europee 2019 Silvio Berlusconi ha votato a Milano, nel seggio di via Scrosati, non quindi in quello cui risulta iscritto secondo la sua residenza. Lo stesso ex Premier ha spiegato che ha scelto di recarsi laddove ha votato per tanti anni in ricordo di sua mamma, che ha vissuto nella zona per diverso tempo, come lui stesso del resto. “Un candidato può scegliere dove andare a votare e io ho scelto il ricordo”, ha detto ai cronisti che gli hanno chiesto come mai si fosse presentato lì. In effetti, come viene ricordato dal Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del ministero dell’Interno, “i candidati alla elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia possono votare, solo per la medesima elezione, in una qualsiasi delle sezioni della circoscrizione dove è proposta la loro candidatura, anche se non sono elettori della circoscrizione stessa”. Va anche ricordato che scrutatori, presidente di seggio, rappresentanti di lista e agenti di polizia possono votare nel seggio in cui prestano servizio anziché in quello di appartenenza. (aggiornamento di Lorenzo Torrisi)



I CASI IRLANDA E MALTA: COME SI VOTA IN UE

Concentriamo un attimo il nostro focus sull’Irlanda, il Paese dove si vota oggi per le Elezioni Europee 2019 e poi su Malta, due dei casi più particolari per i sistemi di voto di tutta l’Europa. Nel Paese di San Patrizio si eleggono 13 deputati per il Parlamento Europeo e vige da tempo il sistema del voto singolo trasferibile: gli elettori sono chiamati a scegliere due candidati, uno di fatto “preferito” e un secondo invece di “scorta” in piccole circoscrizioni da 3 o 4 candidati. Quel secondo voto viene poi trasferito al candidato “di scorta” se il primo voto, quello “preferito”, ha già ottenuto il seggio. Tale sistema che stabilisce come si vota in Irlanda permette l’esatta riconoscibilità dei candidati come se fosse un maggioritario puro ma nei fatti con “effetti” proporzionali. Per Malta, il sistema è assai simile: 6 eurodeputati da eleggere e anche qui voto singolo trasferibile. Per la piccola Isola vicina alla Sicilia per i candidati di preferenza sono tre in un’unica circoscrizione nazionale: come ben spiega Repubblica, si contano prima i voti dei candidati indicati come “preferiti” e se quelli raggiungono la quota di un settimo dei voti totali vengono eletti direttamente. I seggi successivi vengono poi assegnati in base alle seconde e terze scelte.



COME SI VOTA ALLE EUROPEE, LE DIFFERENZE CON ALTRI PAESI UE

Come si vota alle elezioni europee 2019 negli altri paesi Ue? Il sistema è sempre proporzionale, ma non mancano le differenze. In Austria, dove si eleggono 19 eurodeputati, c’è la stessa soglia di sbarramento (4%), ma il territorio non è diviso in circoscrizioni. In Belgio ci sono tre circoscrizioni: la regione francese (12 deputati), quella fiamminga (8 deputati) e infine la germanofona, dove l’elezione dell’unico candidato avviene con metodo maggioritario. Dalla Bulgaria escono 17 deputati, 6 ne elegge il Cipro in un’unica circoscrizione nazionale, così come il Lussemburgo. La Croazia elegge 12 eurodeputati con una circoscrizione, ma la soglia di sbarramento è al 5 per cento. In Danimarca, Finlandia (14 eurodeputati ciascuno) e Paesi Bassi (29), Portogallo (21) il sistema proporzionale è puro: unico collegio, voto di preferenza e nessuna soglia di sbarramento. Situazione simile in Spagna (59), dove però non sono consentiti voti di preferenza.



Dall’Estonia 7 eurodeputati eletti con un’unica circoscrizione nazionale. Sono otto in Francia, di cui una per tutti i territori oltre mare, ma non esiste voto di preferenza. La soglia è al 5 per cento e gli eurodeputati eletti sono 79. Stessa soglia in Repubblica Ceca (21) ma con unica circoscrizione. Ne elegge di più la Germania: 96. Qui non c’è sbarramento, mentre le circoscrizioni corrispondono ai singoli Lander. Soglia al 3 per cento per la Grecia, che elegge 21 eurodeputati su un’unica circoscrizione. In Irlanda (13 eurodeputati) vige il sistema del voto singolo “trasferibile”. Si sceglie uno preferito e una seconda scelta. A Malta (6 eurodeputati) sistema simile. Se il preferito ottiene il seggio, il secondo voto viene trasferito alla seconda scelta. Soglia di sbarramento al 5 per cento in Lettonia, dove si eleggono 8 eurodeputati. Stessa cosa in Lituania (11 eurodeputati).

In Polonia (52 eurodeputati) i seggi vengono assegnati a livello nazionale e poi attribuiti alle singole circoscrizioni elettorali. In Gran Bretagna (73) ci sono 12 circoscrizioni con liste bloccate ma senza soglia di sbarramento. Liste bloccate anche in Romania (33) dove c’è un’unica circoscrizione nazionale. Fino a due voti di preferenza in Slovacchia (14), dove c’è la soglia al 5 per cento. Non c’è in Slovenia (8), dove si può dare un voto di preferenza. In Svezia (21) unico collegio e sbarramento al 4 per cento. Infine, l’Ungheria che elegge 21 eurodeputati su un’unica circoscrizione, con soglia al 5 per cento e liste bloccate. (agg. di Silvana Palazzo)

COME SI VOTA ALLE ELEZIONI EUROPEE 2019: IN ITALIA E NEGLI ALTRI PAESI UE

Parte ufficialmente oggi – con Olanda e Gran Bretagna – la tre giorni intensa di Elezioni Europee 2019 con milioni di cittadini Ue chiamati a rinnovare l’Europarlamento: come si vota e quando, sono le prime forse banali ma assolutamente necessarie domande per provare ad entrare nell’agone della sfida politica cui tutti i cittadini, compresi quelli italiani, sono chiamati nei prossimi giorni per rinnovare l’Europa e i principali vertici degli organi Ue che dipendono dall’elezione diretta del Parlamento di Bruxelles. Possono esercitare il voto tutti i cittadini che hanno già compiuto i 18 anni e non serve alcuna registrazione pre-ordinata per poter votare: gli elettori in Italia e in tutti gli altri 27 Paesi Ue (con le dovute specifiche garantite dalle singole leggi nazionali, ndr) dovranno scegliere tra i candidati presenti nelle liste della propria circoscrizione di residenza: la preferenza si esprime tracciando una X sul simbolo del partito (o della coalizione). Accanto al simbolo vi sono tre spazi bianchi dove poter indicare al massimo tre nomi di candidati deputati Ue: attenzione, in primo luogo non è ammesso il voto disgiunto dunque non è possibile votare un partito e nominare un candidato di un’altra coalizione/partito. In secundis, vige la regola dell’alternanza di genere: non possono essere votati né tutte donne né tutti uomini; nello specifico, non si possono votare tre uomini o tre donne e in questo caso il terzo nome non viene considerato.

COME SI VOTA ALLE EUROPEE 2019: LE CIRCOSCRIZIONI ELETTORALI

Il conto alla rovescia per le elezioni europee 2019 è partito in Italia, quindi è importante farsi trovare pronti e sapere come si vota. Vi abbiamo parlato delle modalità di voto, cioè come l’elettore può esprimere il suo voto, ora passiamo alle circoscrizioni elettorali. In Italia sono cinque e hanno dimensione sovra-regionale: Nord Ovest, che elegge 20 deputati; Nord Est, dove ne vengono eletti 14; così in quella Centro; il Sud ne elegge 17 e le Isole 8. Un candidato può presentarsi in più circoscrizioni. Gli elettori scelgono tra i candidati presenti nelle liste della propria circoscrizione di residenza. Non sono previste coalizioni, con l’eccezione della possibilità di collegamento per le liste delle minoranze linguistiche con un’altra lista. Come vengono ripartiti i seggi? Sono attribuiti alle liste, in maniera proporzionale ai voto conseguiti in ambito nazionale. E vengono riassegnati alle circoscrizioni in proporzione ai voti che ottengono in ciascuna di esse. Quando è determinato il numero dei seggi spettanti alla lista in ogni circoscrizione, sono proclamati eletti i candidati con il maggior numero di voti di preferenza. (agg. di Silvana Palazzo)

COME SI VOTA E QUANDO IN EUROPA: TUTTE LE DATE

Il sistema elettorale vigente in Europa anche per queste Elezioni Europee 2019 è sostanzialmente un proporzionale puro, in cui la percentuale di parlamentari eletti per ogni partito coincide con quella dei voti ricevuti alle votazioni. Dal 1999 in tutti i Paesi Ue si eleggono gli eurodeputati attraverso un sistema proporzionale, tranne per Malta e in Irlanda dove invece vige il metodo del voto singolo trasferibile. La soglia di sbarramento per i partiti è stabilita e fissata al 4% e a seconda delle circoscrizione sono stabiliti diversi posti assegnati nei seggi elettorali. Dopo aver capito dunque come si vota, è utile sapere il quando con tutte le date utili da segnarsi per capire come si comporrà man mano il voto europeo nei prossimi tre giorni: ebbene, oggi 23 maggio si parte con le Elezioni Europee in Olanda e Regno Unito, mentre domani sarà la volta dell’Irlanda. Tra domani e sabato (24-25 maggio) sarà la volta della Repubblica Ceca, l’unico Paese a votare in due giorni: sabato poi è previsto il voto per Lettonia e Slovacchia mentre la gran parte dell’Unione Europea voterà domenica 26 maggio 2019. Oltre all’Italia, presenti al voto anche Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Cipro, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia, Svezia.

GLI ITALIANI ALL’ESTERO

Situazione particolare quella degli italiani che vivono all’estero e che intendono partecipare alle Elezioni Europee 2019 anche se non residenti in Italia: per capire come si vota dunque dall’estero il portale dell’Europarlamento ha fornito un dettaglio riassunto e recap con link e situazioni specifiche di ogni singolo Paese dell’Unione Europea. Basta esser iscritti all’AIRE e si può partecipare alle Elezioni anche se all’estero: «Se ti trovi temporaneamente in un altro Stato membro dell’UE, puoi votare se hai inviato apposita domanda al Consolato prima del 7 marzo. Il voto all’estero per i rappresentanti italiani si esercita presso i seggi appositamente istituiti dagli Uffici consolari. L’elettore riceve a casa da parte del Ministero dell’Interno italiano il certificato elettorale, con l’indicazione del seggio presso il quale votare, della data e dell’orario delle votazioni». Gli elettori italiani negli altri Paesi Ue votano tra il 24 e il 25 maggio 2019: se non viene ricevuto a domicilio il proprio certificato elettorale, basta contattare al Consolato di riferimento dal 21 maggio in poi e segnalare la propria posizione elettorale. Da ultimo, per gli italiani residenti in un altro Paese UE che intendano votare in Italia, possono farlo nel Comune di riferimento dove sono iscritti come liste elettorali: «per questo è necessario comunicare questa intenzione al Sindaco del Comune entro il 25 maggio 2019 e presentare il certificato elettorale ricevuto per votare all’estero».