QUANDO E COME SI VOTA ALLE ELEZIONI POLITICHE 2022

Domenica 25 settembre 2022 dalle ore 7 alle 23 gli italiani sono chiamati al voto per le Elezioni Politiche 2022, appuntamento “anticipato” rispetto alla scadenza naturale della Legislatura (marzo 2023) dopo la caduta del Governo Draghi: capire come si vota alle Elezioni Politiche 2022 resta esercizio tutt’altro che “immediato”, specie perché l’ultima volta che gli italiani sono stati chiamati alle urne con il sistema del Rosatellum-bis era ben 4 anni fa (18 marzo 2018). Si tratta tra l’altro delle prime Elezioni politiche sui cui entra in vigore la legge sul taglio dei parlamentari deciso dal Referendum del settembre 2020: in tutto 400 deputati e 200 senatori (in precedenza erano rispettivamente 630 e 315).



TRA COVID E DIVIETI IN CABINA: ECCO COME SI VOTA…

Diamo alcune indicazioni su come si vota a queste elezioni: come sempre, gli elettori dovranno portarsi nel proprio seggio – qui un link utile per capire di quale collegio fa parte il proprio Comune – per poter votare alle Elezioni 2022 un documento di identità e la tessera elettorale che, qualora smarrita, può essere rifatta presso gli uffici elettorali del proprio comune di appartenenza (orari ampliati venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 settembre in tutti i Comuni). Vietato portare dentro la cabina elettorale il telefono cellulare o altri dispositivi elettronici: senza interventi particolari del Ministero della Salute in prossimità del voto, non è più necessario avere né Green Pass Covid né indossare le mascherine obbligatorie all’interno dei seggi. Nonostante la richiesta del Centrodestra di estendere il voto su due giorni per limitare problematiche di astensione, alla fine il voto sarà esercitato in un unico giorno con Election Day in Sicilia per le Elezioni Regionali 2022. 



CAMERA E SENATO: COME SI VOTA LA DOPPIA SCHEDA

Il sistema elettorale vigente prevede un mix di maggioritario e proporzionale che rende piuttosto complesso capire come si vota e quale meccanismo di assegnazione dei collegi: per l’elettore durante il proprio esercizio di voto va detto però non cambia di molto l’operazione rispetto a Amministrative e Regionali. Vediamo nel dettaglio come si vota alle elezioni politiche 2022: ogni elettore riceverà due schede, una per la Camera dei deputati e una per il Senato della Repubblica: ciascuna scheda sarà composta da riquadri rettangolari con indicato in alto il nome del candidato uninominale. Tra questi risulterà eletto chi, nel collegio di riferimento, riceverà più voti. Sulle schede si troverà anche una breve lista bloccata di candidati per la parte proporzionale: se si traccia un segno sulla lista, il voto è automaticamente esteso al candidato collegato nel maggioritario.



COME SI VOTA ALL ELEZIONI 2022: IL VOTO DISGIUNTO NON È AMMESSO

Per gli elettori infatti non è data possibilità di indicare preferenze tra i candidati, nemmeno è possibile potere distinguere il suo voto tra la parte proporzionale e quella maggioritaria: i candidati “bloccati” nel listino plurinominale saranno eletti in modo proporzionale ai voti ricevuti nel collegio, in ordine di lista. Sono in tutto tre le opzioni di voto ammesse dal sistema vigente:

– una X sul nome del candidato uninominale: il voto è esteso anche alla lista, se però quel candidato si presenta con una coalizione di più liste, allora il voto viene ripartito in modo proporzionale ai voti ottenuti nel collegio
– una X sul simbolo del partito: il voto si estende anche al candidato uninominale
– una X sia sul nome del candidato uninominale sia il simbolo di lista

Nello spiegare come si vota alle Elezioni Politiche 2022 è utile capire quando non sarà valido il voto: se l’elettore sbarra il simbolo di un partito e il nome di un candidato uninominale non collegato a quella data lista: non è dunque previsto il voto disgiunto. Se si vuole scegliere una lista specifica all’interno della coalizione presente, basterà tracciare la X sulla lista desiderata e in questo modo saranno favoriti i candidati “bloccati” di quel partito.

ROSATELLUM BIS: COME SI VOTA ALLE ELEZIONI 2022 E QUANTI PARLAMENTARI SARANNO ELETTI

Come già ribadito, il Rosatellum-bis – sistema elettorale che prende il nome dall’ex parlamentare Pd Ettore Rosato (oggi candidato con Italia Viva-Azione) che scrisse la legge elettorale prima delle Elezioni 2018 – è un sistema misto che pone sia maggioritario che proporzionale: il 37% dei seggi delle due Camere del Parlamento – ovvero 147 alla Camera e 74 al Senato – viene attribuito in base al sistema maggioritario a turno unico, in altrettanti collegi uninominali. Vince in questi collegi il candidato che prende anche solo un voto in più degli avversari. Gli altri due terzi del Parlamento invece – 245 seggi alla Camera e 122 al Senato – vengono ripartiti con sistema proporzionale: vengono cioè divisi tra i partiti a seconda dei risultati percentuali ottenuti alle urne. In maniera ancora più definita, i seggi del proporzionale vengono ripartiti tra le coalizioni e le singole liste che hanno superato lo sbarramento nazionale.

COME SI VOTA ALLE ELEZIONI 2022: LE SOGLIE DI SBARRAMENTO…

Il sistema precede lo sbarramento – dunque il non ingresso in Parlamento – al 3% per le singole liste, al 10% per le coalizioni: per queste ultime, non sono attribuiti i suffragi dei partiti alleati che non raggiungono l’1% mentre vanno quelli delle liste comprese fra l’1% e il 3%. Vi è infine un 2% dei seggi, in particolare 8 deputati e 4 senatori, che viene riservato al voto degli italiani residenti all’estero: qui vale il sistema proporzionale con voto di preferenza. Da un lato la maggior parte dei seggi viene attribuita col proporzionale, mentre il peso “politico” del sistema Rosatellum-bis viene alla fine attribuito alla parte maggioritaria: è infatti questa a determinare il risultato di una coalizione. Alla Camera il calcolo dei voti avviene su base nazionale, al Senato, invece, secondo la Costituzione, è eletto il candidato su base regionale. Dopo la riforma del taglio dei parlamentari, il numero complessivo dei prossimi deputati e senatori scende inevitabilmente: da 945 si passa a 600, di cui appunto 400 deputati e 200 senatori.