COME SI VOTA ALLE ELEZIONI REGIONALI 2023: LOMBARDIA E LAZIO, LE REGOLE COMUNI
Tutto pronto in Lombardia e Lazio per la due giorni di voto a partire da domani: come si vota e quando le Elezioni Regionali 2023 è domanda tra le più “cliccate” del giorno e a ragione. Domenica 12 febbraio dalle 7 alle 23 e lunedì 13 febbraio dalle 7 alle 15 urne aperte in Lombardia e Lazio per il rinnovo del Presidente di Regione e per il Consiglio Regionale. In molti elementi il voto di queste elezioni Regionali 2023 vede regole e modalità comuni nel sistema elettorale: come si vota il Presidente in queste prima Elezioni 2023 vale tanto a Roma quanto a Milano, dato che viene proclamato eletto Presidente della Regione il candidato che ha conseguito il maggior numero di voti validi in ambito regionale.
Non c’è infatti alcun ballottaggio al secondo turno delle Elezioni Regionali 2023: vince chi prende la maggioranza relativa dei voti tanto in Lombardia quanto nel Lazio. Non solo, in entrambe le Regioni è ammesso il voto disgiunto perciò si può votare un candidato Presidente e una lista non collegata ad esso; da ultimo, alle Regionali di Lombardia e Lazio è possibile scrivere accanto alla lista votata fino a due preferenze purché di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Ricordiamo che i candidati alle Elezioni Regionali in Lombardia sono 4: Attilio Fontana (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lista civica Fontana Presidente e Noi Moderati-Rinascimento Sgarbi), Pierfrancesco Majorino (Pd-M5s-Verdi-Sinistra, Lista civica Majorino Presidente), Letizia Moratti (Azione e Italia Viva, lista civica Moratti), Mara Ghidorzi (Unione Popolare, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Dema). Per le Regionali Lazio invece i candidati sono 6: Alessio D’Amato (Pd, Italia Viva, Azione, PiùEuropa, Verdi-Sinistra, Psi); Francesco Rocca (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati, Udc, Civica per Rocca); Donatella Bianchi (M5s, Polo Progressista); Rosa Rinaldi (Unione Popolare); Sonia Pecorilli (Partito Comunista Italiano); Fabrizio Pignalberi (Quarto Polo e Insieme per il Lazio). Addentriamoci però ora sui rispettivi dettagli per capire come si vota tanto in Lombardia quanto nel Lazio in questa prima vera tornata elettorale dopo le Politiche del 25 settembre 2022.
COME SI VOTA ALLE REGIONALI LOMBARDIA 2023: VOTO DISGIUNTO E SEGGI
Alle Elezioni Regionali in Lombardia 2023 in palio vi sono 80 seggi per il nuovo Consiglio Regionale: di questi 80, 2 seggi vanno al Presidente eletto e al secondo candidato Presidente più votato. I restanti 78 invece sono assegnati in circoscrizioni provinciali: nel sistema elettorale delle Regionali Lombardia è prevista una soglia di sbarramento al 3% per tutte le liste, ma non si applica nessuna soglia per le liste collegate ad un Presidente che ottiene almeno il 5%. Come si vota e come vengono distribuiti i seggi anche qui viene stabilito dalla legge regionale da poco riconfermata: occorre capire se la coalizione vincente supererà o meno il 40% dei voti validi: in caso positivo, la coalizione vincente delle Elezioni Regionali Lombardia 2023 avrà tra i 48 e i 56 seggi a disposizione; se invece dovesse vincere con meno del 40% ecco che i seggi saranno tra un minimo di 44 e un massimo di 56.
Questa è invece la distribuzione esatta dei seggi assegnati nelle singole circoscrizioni (confermata nel Decreto del Presidente Fontana del 16 dicembre 2022): Bergamo con 9 seggi, Brescia 10, Como 5, Cremona 3, Lecco 3, Lodi 2, Mantova 3, Milano 25, Monza-Brianza 7, Pavia 4, Sondrio 1, Varese 7 (un totale di 79 seggi, a cui va aggiunto il seggio per il Presidente vincente eletto). Per quanto riguarda invece le modalità e regole su come si vota ai seggi per le Regionali lombarde, ecco le 4 operazioni di voto permesse sulla scheda elettorale:
– votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione; tale manifestazione di voto non comporta alcuna attribuzione di voto alla lista o alle liste provinciali collegate
– votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle liste a esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste
– votare disgiuntamente per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle altre liste a esso non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste: è il cosiddetto “voto disgiunto”, dunque permesso per le Regionali Lombardia
– votare a favore solo di una lista; in tale caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato Presidente della Regione a essa collegato
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LAZIO, COME SI VOTA ALLE ELEZIONI REGIONALI: IL “FATTORE” MAGGIORANZA
Come si vota e con quale legge elettorale per le Regionali del Lazio
vede alcuni minimi dettagli differenti con la Lombardia: in palio sono 51 i seggi (50 Consiglio Regionale più il Presidente), di cui però l’80% viene eletto con un meccanismo proporzionale con voto di preferenza e il 20% con un metodo maggioritario plurinominale. Pertanto, 40 consiglieri sono eletti col proporzionale, gli altri 10 con il premio di maggioranza ripartito tra le liste collegate al candidato presidente vincente. La legge elettorale suddivide il Lazio in cinque circoscrizioni: Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e Città metropolitana di Roma, che vedranno assegnarsi i seggi in proporzione alla popolazione risultata residente all’ultimo censimento generale.
Come deciso dalla modifica della legge elettorale nel Lazio del 2017, se la coalizione vincente ottiene un numero di seggi nel proporzionale compro tra 30 e 40 i restanti 10 seggi vengono assegnati alle minoranza; tra 0-20 allora i restanti 10 seggi vanno alla coalizione vincente, se tra 21 e 29 i restanti vanno ad entrambe, facendo in modo che si arrivi a 30 seggi totali di maggioranza (+ il Presidente eletto) e 20 di minoranza. Anche per le Elezioni Regionali del Lazio valgono le 4 modalità diverse di voto: sulla scheda elettorale (che sarà di colore verde come in tutte le Regionali) si può barrare il nome del candidato presidente; in questo caso il voto non si estende alla lista o a quelle collegate. Se invece si mette una X su una lista, il voto si estende al candidato presidente ad essa collegato; si possono anche barrare il nome del candidato presidente e il simbolo di una lista a lui collegata. In alternativa, si può scegliere una lista e un candidato presidente non collegato alla stessa: si configura così il cosiddetto “voto disgiunto”.