Caos alle elezioni Comunali in quel di Procida: nella sezione numero 10 presso l’Istituto Capraro, in via Flavio Gioia, sono state rinvenute dieci schede elettorali timbrate in un cassetto del seggio. I fatti, verificatisi ieri sera durante la procedura di costituzione del seggio, hanno scaturito un’immediata denuncia, con tanto di segnalazione alle autorità. Subito sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Ischia, i quali, nel corso della serata di ieri, hanno ascoltato tutti i componenti del seggio nella caserma dell’isola di Procida. La presidente del seggio, parente di uno dei candidati a sindaco di Procida ha deciso di dimettersi volontariamente dalla carica di presidente di seggio: scelta subito protocollata, al pari della rinuncia di un altro scrutatore, prontamente sostituito. (agg. di Dario D’Angelo)



COME SI VOTA ALLE COMUNALI: LA VARIABILE DEGLI ABITANTI

Le modalità di voto alle elezioni amministrative 2020 varia a seconda del numero di abitanti. Le differenze poi aumentano nel caso in cui si vota in Comuni con meno di 15mila abitanti. Come si vota in quelli con meno di 5mila abitanti? Si può esprimere la preferenza per un candidato al consiglio comunale, scrivendo il cognome nell’apposita riga affiancata al simbolo della lista. Invece per i Comuni tra 5mila e 15mila abitanti si possono esprimere anche due preferenze per i candidati al consiglio comunale. In quest’ultimo caso, devono essere candidati di sesso diverso, altrimenti si rischia l’annullamento della seconda preferenza. Viene eletto sindaco il candidato a cui va il maggior numero di voti. In caso di parità di voti tra due candidati scatta il ballottaggio. Una volta eletto il sindaco, si può definire il consiglio comunale: alla lista che appoggia il sindaco eletto andranno i due terzi dei seggi disponibili, invece i restanti seggi saranno distribuiti in maniera proporzionale tra le altre liste. (agg. di Silvana Palazzo)



COME SI VOTA ALLE ELEZIONI COMUNALI 2020

Come si vota alle elezioni Comunali in programma domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020? Domanda sempre più ricorrente in queste ore di avvicinamento al voto. Domenica, dalle 7 alle 23, e lunedì, dalle 7 alle 15, i cittadini di 1.179 si recheranno alle urne per eleggere il nuovo sindaco, tranne in Sicilia, dove le elezioni comunali sono previste tra il 4 ed il 5 ottobre, ed in Sardegna, dove sono state organizzate tra il 25 ed il 26 ottobre.

Sono 3 i capoluoghi chiamati al voto – Aosta, Trento e Venezia – ai quali vanno aggiunti 15 capoluoghi di provincia: Agrigento, Andria, Arezzo, Bolzano, Chieti, Crotone, Enna, Fermo, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Reggio Calabria, Trani. Ma andiamo per gradi: come ben sappiamo, c’è differenza nelle modalità di voto tra Comuni sopra i 15 mila abitanti e quelli sotto i 15 mila abitanti. Senza dimenticare le differenze sul voto disgiunto e le specifiche della scheda elettorale che sarà presente alle urne…



PREFERENZE E BALLOTTAGGIO

Come dicevamo, nello scoprire come si vota alle Elezioni Comunali 2020 bisogna tenere presente alcuni notevoli differenze tra i Comuni con più di 15 mila abitanti e quelli con meno 15 mila abitanti. Una regola resta sempre valida: è necessario portare al seggio elettorale il documento d’identità e la tessera elettorale valida, senza dimenticare il rispetto delle misure di sicurezza in tempo di emergenza coronavirus.

Nei Comuni con più di 15 mila abitanti, l’elettore può votare il candidato sindaco e può esprimere fino a 2 preferenze per i candidati consiglieri comunali. Sarà inoltre possibile scrivere il nome dei consiglieri scelti, rispettando però la regola della preferenza di genere. Per votare il candidato sidnaco, è necessario fare un segno sul nome di uno dei candidati, mentre per il Consiglio comunale è necessario fare un segno su uno dei simboli delle liste collegate al candidato sindaco. Viene eletto primo cittadino che ottiene più del 50% dei voti: se nessuno riesce a raggiungere questo obiettivo, si andrà al ballottaggio tra i primi due candidati sindaco come da risultato del primo turno.

Nei Comuni con meno di 15 mila abitanti non c’è la possibilità di ricorrere al voto disgiunto: gli elettori non potranno votare una lista diversa da quelle collegate al candidato sindaco prescelto.  Chi si reca alle urne deve fare un segno su un simbolo di lista, non sul candidato sindaco: ovviamente il voto verrà automaticamente legato al candidato sindaco sostenuto dalla lista prescelta. Nei Comuni con meno di 15 mila abitanti non è previsto il ballottaggio, se non in caso di parità assoluta tra due candidati: vince infatti chi ha ottenuto almeno un voto in più rispetto ai rivali.