Abbiamo spiegato come si vota alle elezioni regionali 2020 in corso di svolgimento, ma mai come in questa tornata sono possibili dei fuoriprogramma, degli imprevisti legati al contesto che vede un Paese ancora alle prese con una pandemia. Ne è una prova quanto accaduto a Genova, dov’è stato chiuso un seggio elettorale dopo che il presidente è stato male nella notte. L’uomo ha accusato febbre alta e sintomi riconducibili al Covid: dopo essere stato sottoposto a degli esami nella notte, al suo posto stamattina c’era un sostituto. La sezione interessata dai fatti in questione è il numero 323 del quartiere Oregina di Genova, dove si vota sia per il referendum che per le Regionali della Liguria. In un primo momento il seggio è stato aperto, poi si è deciso di chiuderlo in attesa del risultato del tampone del presidente e degli altri scrutatori venuti a contatto con lui. (agg. di Dario D’Angelo)
COME SI VOTA ALLE ELEZIONI REGIONALI? LE LEGGI ELETTORALI
Come si vota alle elezioni regionali 2020? Dipende dalla Regione che si prende in esame. In Toscana è obbligatorio indicare due preferenze, un uomo e una donna. Inoltre, è previsto il ballottaggio se nessun candidato arriva al 40%. In Liguria invece il sistema elettorale prevede che l’80% dei consiglieri regionali venga eletto su base proporzionale provinciale, la parte restante col maggioritario. Passiamo al Veneto, dove si vota con turno unico e doppia preferenza, rispettando l’alternanza di genere. In Campania le elezioni si basano sulle liste circoscrizionali di ciascuna provincia. Anche in questo caso è prevista la doppia preferenza uomo-donna, inoltre il 60% dei seggi è assegnato a turno unico con premio di maggioranza. Nelle Marche, dove il voto disgiunto è vietato a differenze delle altre Regioni chiamate al voto, c’è ilsistema proporzionale a turno unico con premio di maggioranza. In Puglia si vota con turno unico e sistema proporzionale. Qui la doppia preferenza è stata introdotta con un decreto del Governo. Infine, la Val d’Aosta, che ha un sistema elettorale diverso in quanto a statuto speciale. Qui l’elezione del presidente di regione non è diretta. Si applica il sistema proporzionale con 35 consiglieri eletti a turno unico, alle liste che raggiungono il 42% dei voti si assegna il premio di maggioranza di 21 seggi. (agg. di Silvana Palazzo)
COME SI VOTA ELEZIONI REGIONALI 2020
Come si vota alle elezioni Regionali in programma domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020? Domanda cruciale che in molti si stanno ponendo in queste ore, in vista dell’atteso voto in sei regioni (più una). Come ben sappiamo, si vota per le Regionali in sei regioni a statuto ordinario – Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto – ed in una a statuto speciale, ovvero la Valle d’Aosta. Sarà possibile recarsi alle urne dalle 7 alle 23 di domenica 20 settembre e dalle 7 alle 15 di lunedì 21 settembre. Subito dopo inizierà lo spoglio delle schede per eleggere i nuovi presidenti. La novità principale è legata alla decisione di “spalmare” le elezioni in due giornate, così da evitare file ai seggi e assembramenti in tempi di emergenza coronavirus. Bisogna prestare grossa attenzione sulle modalità di voto in base alle diverse regioni, dove avremo anche diversi colori di scheda: verde per Campania e Veneto, rosa in Liguria e arancione in Puglia, Toscana e Marche. Ma adesso andiamo a scoprire come si vota alle elezioni regionali 2020 entrando nel dettaglio…
BALLOTTAGGIO, VOTO DISGIUNTO E SBARRAMENTO
Nelle sei regioni a statuto ordinario – Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto – è prevista l’elezione diretta del presidente, ma c’è una differenza sostanziale: in Campania, Liguria, Marche, Puglia e Veneto si vota in un unico turno, mentre in Toscana è previsto il ballottaggio. Per le regioni con unico turno, vince il candidato presidente che ottiene più voti ed è previsto un premio di maggioranza che certifica la maggioranza dei seggi in consiglio regionale. In Toscana, invece, il candidato governatore viene eletto al primo turno solo se supera il 40% dei voti, altrimenti scatterà il ballottaggio, in programma il 4-5 ottobre 2020. Anche in questo caso è previsto un premio di maggioranza.
Un’altra differenza da evidenziare nel come si vota alle elezioni regionali 2020 è legata al voto disgiunto: il voto dato a una lista si intende espresso anche per il candidato governatore, ma in quattro regioni – Campania, Liguria, Puglia e Veneto – gli elettori hanno la possibilità di scegliere un candidato presidente di una coalizione e scegliere un’altra lista. Ipotesi non prevista nelle modalità di voto delle Marche. Per quanto riguarda le preferenze, in Campania, Liguria, Marche e Veneto è possibile esprimere fino a due preferenze, ma la seconda deve necessariamente riguardare un candidato di sesso diverso rispetto alla prima. In caso contrario, la seconda scelta viene annullata. Parità di genere non prevista invece in Puglia.
Infine, chiudiamo con le soglie di sbarramento. Anche in questo caso troviamo delle differenza da regione a regione. Come previsto dal sistema elettorale regionale, in Campania una lista deve ottenere il 3% per entrare in consiglio regionale, a meno che non faccia parte di una coalizione che abbia ottenuto almeno il 10%. In Liguria, Toscana e Veneto la soglia di sbarramento è al 5% se la lista corre da sola ed al 3% se fa parte di una coalizione. In Puglia, invece, la soglia è dell’8% se la lista corre da sola e del 4% se fa parte di una coalizione.