LA POLMONITE DI PAPA FRANCESCO NON È ANCORA DEL TUTTO GUARITA
Una cosa è certa dopo l’ultimo bollettino del Vaticano diffuso ieri sera sulle attuali condizioni di salute: al netto di come sta Papa Francesco che migliora giorno dopo giorno nel recupero delle piene attività prima del ricovero, il tempo della degenza all’interno dell’ospedale Gemelli dovrebbe essere ancora molto lungo. L’annuncio fatto di diradare ancora di più l’uscita dei bollettini medici ufficiali è sintomo sia del quadro generale in miglioramento, sia di un ulteriore allentamento delle dimissioni visto che la guarigione procede con tempi ancora molto lenti.
Lo staff medico ha timore che anche una banale influenza o una piccola infezione possa far ripiombare la salute di Papa Francesco nei giorni difficilissimi passati tra crisi respiratorie e ventilazioni meccaniche per far arrivare l’ossigeno ad un paziente 88enne con pregresse problematiche ai polmoni. L’impossibilità di uscire all’aria aperta, di avere troppe visite in reparto, è proprio segnale di una condizione in ripresa ma ancora molto fragile per poter pensare a dimissioni nel breve-medio periodo.
Nonostante ieri nel bollettino ufficiale del Vaticano viene ripetuto che una decisione in merito ai riti della Pasqua e della Settimana Santa ancora non è stata presa – in giornata si era parlato dei cardinali che avrebbero potuto sostituire nei vari momenti del Triduo Pasquale il Pontefice – la sensazione è che nelle prossime settimane, anche qualora dovesse giungere una convalescenza fuori dal Gemelli, è strettamente consigliabile evitare grossi sforzi o durature esposizioni all’aperto per la salute ancora fragile di Papa Francesco. Restano comunque ottime notizie quelle ribadite ancora ieri nella comunicazione della Santa Sede: lo stop alla ventilazione meccanica non invasiva è una di queste, come la riduzione dell’ossigeno ad alti flussi o la ripresa motoria.
IL PROSSIMO BOLLETTINO E L’APPELLO PER LE VOCAZIONI: “PELLEGRINI DI SPERANZA”
Di contro, l’aver annunciato che il prossimo bollettino medico non arriverà prima della prossima settimana, forse martedì 25 marzo 2025 – e che i prossimi aggiornamenti dal Vaticano sulla salute generale di Papa Francesco saranno scanditi anch’essi (venerdì 21 marzo, lunedì 24 marzo) – fanno capire che le condizioni sono molto stabili ma appunto che la guarigione procede lenta. Analisi nella norma, senza febbre ma con ancora infezioni polmonari presenti e non debellate, sebbene siano sotto controllo: il Pontefice si sta riprendendo ma c’è bisogno di cautela e attesa.
Nel frattempo questi 34 giorni di ricovero all’ospedale Gemelli di Roma, oltre a vedere ogni giorno la presenza di centinaia di fedeli cristiani in preghiera nel piazzale del Policlinico, oltre alla Piazza San Pietro che ogni sera si riempie per il Rosario per la guarigione del Pontefice, hanno dimostrato anche la grande capacità di Papa Francesco di guidare la Chiesa tramite i propri collaboratori senza mai far venire meno testi, documenti e appelli, sebbene dalla poltrona del suo appartamento dentro al Gemelli.
Ancora ieri è stato diffuso dal Vaticano il testo per la Giornata Mondiale di Preghiera per le vocazioni che si terrà il prossimo 11 maggio 2025, incentrato sul dono della vita e sulla vocazione religiosa di chi si pone come “pellegrino di speranza” nel mondo: «La vocazione è un dono prezioso che Dio semina nei cuori, una chiamata a uscire da sé stessi per intraprendere un cammino di amore e di servizio», scrive il Santo Padre in questa grande necessità che la Chiesa ha oggi la possibilità di riscoprire la gioia della fede e la semplicità dell’adesione al Vangelo di Gesù. Una gioia e una generosità che Papa Francesco dimostra ogni giorno con la malattia che permane ma che non elimina la voglia di comunicare tutta la speranza di vita, pur appunto nel pieno della fragilità.