PAPA FRANCESCO È STATO UFFICIALMENTE DIMESSO DALL’OSPEDALE GEMELLI: IL CAMBIO DI PROGRAMMA IMPROVVISO
Con un colpo di scena ulteriore, Papa Francesco prima del ritorno in Vaticano ha deciso di fermarsi presso la Basilica di Santa Maria Maggiore per la preghiera davanti all’icona della Madonna Salus Popoli Romani. In una mattinata davvero convulsa, prima il saluto con benedizione (e poche parole flebili) dal balcone dell’ospedale Gemelli, poi le dimissioni ufficiali dal ricovero durato ben 37 giorni e poi il cambio di programma improvviso con la decisione del Pontefice, probabilmente contro il parere dei medici che sconsigliavano uscite e incontri pubblici.
Davanti ad una clamorosa curiosità dei fedeli davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore – pellegrini giunti per il Giubileo che non si aspettavano la presenza di Papa Francesco – il Pontefice alle ore 12.46 è giunto per pregare davanti all’icona della Madonna, vero simbolo della devozione cattolica della Diocesi di Roma.
Al termine della preghiera (o quantomeno della consegna dei fiori gialli ricevuti fuori dal Policlinico davanti all’icona), il Santo Padre farà ritorno in Vaticano per iniziare la convalescenza con ovviamente la grande curiosità per quello che potrà succedere nelle prossime settimane vista l’intraprendenza di voler ritornare alla guida della Chiesa e alle sue abitudini. Con ostinata volontà anche dell’andare contro le indicazioni ufficiali dell’ospedale, questa mattina “improvvisata” dimostra intanto che la domanda sul “come sta Papa Francesco” dopo 37 giorni di ricovero, al netto di movimenti limitati e voce flebile, è comunque in una forma migliore delle scorse difficilissime settimane.
LE DIMISSIONI DI PAPA FRANCESCO E IL RISCHIO DELLA VITA DURANTE IL RICOVERO (ALMENO DUE VOLTE)
È la terza domenica di Quaresima ma per la Chiesa può essere davvero una “Pasqua anticipata” vista la gioia e la commozione vissute ieri dal popolo cristiano quando dall’ospedale Gemelli è arrivata la conferma ufficiale non solo di come sta Papa Francesco, ma delle sue attesissime dimissioni dal ricovero di oltre un mese. Oggi – non è ancora stato chiarito l’orario né le modalità, ma si affaccerà dal Policlinico verso le 12 – il Santo Padre sarà trasferito dall’appartamento del Gemelli dove ha vissuto e lottato contro la polmonite bilaterale per 37 giorni, e portato alla residenza in Casa Santa Marta in Vaticano.
Da qui dovrà osservare almeno due mesi di convalescenza: come hanno spiegato ieri sera nel secondo briefing complessivo di questo mese di ricovero i medici dello staff che lo ha assistito in questa dura prova, Papa Francesco ha debellato finalmente la polmonite ma è rimasto ancora con alcuni piccoli virus polimicrobici che impongono una convalescenza serrata senza uscite pubbliche (almeno non sono previste per il momento nei prossimi 60 giorni).
Come ha spiegato ancora il professor Alfieri, parlando davanti alla platea di giornalisti assiepati nel piazzale dove preghiere e intenzioni sono state lasciate per 37 giorni ininterrotti, Papa Francesco è rimasto sempre vigile e non è mai stato intubato: questo non toglie però che le sue condizioni di salute abbiano avuto momenti altamente traumatici, come le due volte in cui il Santo Padre ha rischiato la vita per la gravità delle infezioni polmonari e la difficoltà nel respirare pienamente.
Le crisi raccontate poi nel bollettino ufficiale del Vaticano (Papa Francesco ha sempre voluto aggiornare il proprio quadro clinico a livello pubblico senza alcun filtro) hanno atto render conto anche ai fedeli della gravità delle sue condizioni, intensificando le preghiere e le richieste di guarigione.
LE CONDIZIONI DI SALUTE, L’ASSENZA (COMPLESSIVA) DI ALMENO 3 MESI DALLA GUIDA EFFETTIVA DELLA CHIESA: COME STA OGGI
Tra il mese e una settimana di ricovero effettivo al decimo piano dell’ospedale Gemelli, e i due mesi di convalescenza che da oggi 23 marzo 2025 lo attendono, Papa Francesco rimarrà lontano dalla vita “tradizionale” della Chiesa per almeno tre mesi di tempo: nel pieno del Giubileo, con i riti della Settimana Santa in arrivo a fine aprile, le udienze, i discorsi e i viaggi apostolici. Tutti viene rimandato, sospeso, o sostituito dalla Curia in Vaticano che si appresta a vivere altri giorni di particolare “conduzione” con il Papa rinchiuso nella sua residenza per recuperare la piena condizione fisica e guidare, come ha fatto dal Gemelli, l’intera Chiesa mondiale.
Dal bollettino ricevuto ieri in conferenza stampa, durante questo periodo di convalescenza Papa Francesco dovrà evitare sforzi considerevoli, incontri in gruppo e soprattutto con bambini che potrebbero portare ulteriori infezioni e virus che peggiorerebbero lo stato di salute in questo momento fragile. Proprio per la fase di recupero che rappresenta questo periodo di due mesi che lo attende davanti, il professor Alfieri dal Gemelli sottolinea come il Pontefice non possa svolgere attività e udienze con le persone come faceva normalmente prima del ricovero.
Un altro elemento raccontato ieri in vista delle dimissioni in arrivo per questa domenica, è che Papa Francesco al momento soffre in un pieno recupero del respiro e soprattutto della voce: l’ha sostanzialmente persa tra le ossigenoterapie, i respiratori non meccanici e il lungo sforzo maturato durante il ricovero. In tal senso perla convalescenza dovrebbe far tornare «in tempi brevi» l’uso della parola, ha spiegato il medico prof. Luigi Carbone. La scelta delle dimissioni e non della convalescenza in ospedale è stata maturata in quanto una volta debellata la polmonite bilaterale, ora finalmente può concentrarsi “solo” sulle altre infezioni minori e l’ospedale «è il posto peggiore per la convalescenza dato che si possono prendere altre infezioni».