Dopo settimane di scontri alla fine – quasi all’ultimissimo minuto – la nuova maggioranza della Commissione UE è riuscita a trovare un’intesa per la nomina fortemente voluta dall’Italia di Raffaele Fitto per il ruolo di vicepresidente di Ursula von der Leyen e di Commissario alla Coesione e alle riforme: una decisione presa nella tardissima serata di mercoledì 20 novembre 2024, al culmine di una lunghissima trattativa tra Socialisti e Popolari che si sono estese anche ai Verdi dato che – oltre a Raffaele Fitto – era stata criticata anche la contestuale nomina della spagnola Teresa Ribera.
Soffermandoci (ovviamente) sul nostrano Raffaele Fitto, nell’intesa siglata con i Socialisti è stata espressa la richiesta – in nessun modo vincolante – che sia durante tutto il suo mandato del tutto “indipendente dal suo governo nazionale“; mentre per la spagnola i Popolari hanno chiesto espressamente le sue dimissioni nel caso in cui – a fronte delle indagini che sono già in corso in Spagna – venga ritenuta anche solo in parte responsabile della violentissima alluvione che ha colpito Valencia.
Tra richieste ed imposizioni – comunque – l’importante è che un accordo su Raffaele Fitto sia stato raggiunto e a commentarlo per primo è stata la premier Giorgia Meloni che in una nota ha esultato per quella che definisce “una vittoria per tutti gli italiani” che ha garantito alla nostra nazione “un portafoglio di peso per il coordinamento di deleghe strategiche (..) come l’agricoltura, la pesca, l’economia del mare, i trasporti e il turismo”; mentre il forzista Antonio Tajani si dice certo che Fitto riuscirà a valorizzare al meglio il contributo dell’Italia nella governance europea”.
Commissione UE: il 27 novembre il voto definitivo su Raffaele Fitto
Insomma, via libera sia a Raffaele Fitto che a Teresa Ribera ed ora il prossimo step che attende la Commissione è quello del voto conclusivo su tutto l’esecutivo von der Leyen-bis atteso per il 27 di novembre: seppur ci siano ancora dubbi sulle conferme da parte di una parte dei Socialisti e dei Verdi più intransigenti, secondo le stime la ex ministra tedesca dovrebbe godere di una solida maggioranza di voti a favore dei suoi commissari.
Le opposizioni attorno a Raffaele Fitto – vale la pena ricordarlo – erano quasi tutte legate alla sua vicinanza con la premier Meloni che afferisce con i suoi Fratelli d’Italia ai Conservatori che (a loro volta) si erano fermamente opposti al von der Leyen-bis votando addirittura contro la seconda nomina per la tedesca: circostanza che aveva fatto infuriare i Socialisti al punto da bloccare completamente le nomine ed aprire a lunghissime trattative che – finalmente – si sono chiuse.