LA VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE ATTACCA (INDIRETTAMENTE) LA LEGA: COSA HA DETTO JOUROVA E PERCHÈ SI RIFERISCE A SALVINI

Dal possibile dossieraggio sul caso “Striano” alla kermesse romana di Identità e Democrazia (ID), il partito della Lega di Matteo Salvini non da oggi viene “attenzionato” dalla Commissione Ue in quanto giudicato eccessivamente “populista”, “sovranista” e negli ultimi anni anche “filo-Russia”. Conferma piena di questo possibile pre-giudizio continuo vissuto da Bruxelles nei confronti del Carroccio arriva dalle recenti parole della vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova, durante il question time al Parlamento Europeo lo scorso 12 marzo. A domanda posta dall’eurodeputato Fabio Massimo Castaldo (Azione-ALDE) sui presunti rapporti tra Lega e Russia e sul pericolo di conseguenze di una propaganda pro-Mosca alle prossime Elezioni Europee, la commissaria risponde in maniera tutt’altro che distensiva.



«Che aggiungere? Noi vediamo che ci sono certe forze che approfittano della situazione di incertezza e saltano sul carro della propaganda russa. Noi dobbiamo spiegare ai cittadini cosa sta succedendo, cosa sta succedendo in Ucraina, e perché è necessario che si faccia un fronte unico per Kiev»: secondo la vice di Ursula Von der Leyen – originaria in Repubblica Ceca del partito ANNO 2011-ALDE – il registro della trasparenza europeo dovrà avere un ruolo chiave nei Stati membri. Appena poco prima nel suo discorso introduttivo, informa l’Agenzia ANSA, la commissaria Jourova aveva parlato senza citarle direttamente di alcune forze politiche in Europa che possano dar luogo a propaganda russa in patria. «Nei Paesi membri ci sono persone e partiti politici che diffondono falsità sulla guerra della Russia in Ucraina. Putin ha bisogno di bocche che parlino le nostre lingue, e quindi utilizza i collaboratori volenterosi di ciascuno Stato membro», ha spiegato l’euro-commissaria ceca. Per Jourova ci sono già dei partiti in Parlamento Ue – «e purtroppo ci sono anche dei partiti che si trovano al Governo» – che fungerebbero da “fiancheggiatori” del Cremlino.



LA DOMANDA DI CASTALDO A JOUROVA E CHI (REALMENTE) CHIEDEVA DI TOGLIERE LE SANZIONI ALLA RUSSIA

Forse temendo di creare un incidente diplomatico tra gli stessi Paesi membri Ue, la vicepresidente della Commissione Europea spiega di non voler fare nomi di eventuali partiti, ma il riferimento alla Lega diviene poi certo quando giunge la risposta predetta all’eurodeputato, ex M5s, Castaldo. «Evito di fare nomi, non voglio dare loro importanza. Invito però chi è dalla parte giusta della storia a diffondere i fatti, e su questa base la gente può prendere delle decisioni consapevoli», conclude Jourova parlando direttamente con l’Eurocamera, «noi ci basiamo su un principio: ciascuno ha un suo parere e va tutelato, ma i fatti sono oggettivi, e si comprovano. Noi non interveniamo sull’ideologia di destra o di sinistra ma guardiamo i fatti. Sosteniamo i servizi pubblici e i media indipendenti perché sono quelli che possono presentare i fatti».



Contro la “battaglia della disinformazione” russa, l’appello della Commissione Ue è quella di stanare ogni possibile legame con Mosca: solo che in questo modo arriva a contestare un partito che pur all’interno di una famiglia europea molto variegata (Marine Le Pen-RN, Afd tedesco, Fpo austriaco, Spd ceco) fin dall’inizio della guerra in Ucraina ha votato ogni atto dei Governo italiani in favore dell’invio di armi e aiuti all’Ucraina, confermando sempre anche le sanzioni alla Russia. ID ha come proprio leader in Europa il leghista Marco Zanni (suo vice è Jordan Bardella del RN) che, pur molto critico sulla posizione europea in questi anni, non ha mai fatto mancare appoggio a Kiev nelle sue richieste contro l’invasore russo.

Non solo, come giustamente nota Francesco Starace su “Libero”, Jourova arriva a gettare fango sulla Lega con le sue risposte senza rendersi conto (forse, ndr) di chi gli stava ponendo la domanda “tendenziosa” sui rapporti tra Lega e Mosca: Fabio Massimo Castaldo lo scorso febbraio è infatti passato dal M5s, di cui è stato lo storico capogruppo, a Bruxelles per anni, al partito di Carlo Calenda. «Togliere le sanzioni a Mosca», così Castaldo non molto tempo fa chiedeva un trattamento migliore del Cremlino a parte europea, lo stesso che prima della guerra sottolinea «Un’invasione dell’Ucraina da parte della Russia non è plausibile», oppure che la tattica di Putin è atta per «aumentare la pressione politica per poter trattare con l’Occidente da una posizione di forza». I rapporti tra Lega e Russia fino ad oggi sono stati tutti smentiti dalla magistratura italiana: questo da Castaldo a Jourova, visti gli argomenti utilizzati, non sembra esser stato preso in considerazione…