Ursula von der Leyen ha aperto ufficialmente i colloqui per i candidati della prossima Commissione Ue ma con una “sorpresa” dell’ultima ora che in realtà era già nell’aria da giorni: l’Italia chiederà nei prossimi giorni il rinvio per l’indicazione del candidato commissario Ue per il nostro Paese. Lo annuncia l’Ansa citando fonti qualificate delle istituzioni: la scadenza, seppur non vincolante in termini di regolamento, era fissato per oggi ma tanto l’Italia quanto la Francia al momento non hanno presentato ancora alcun nome da inserire nella squadra da mettere in campo per la neo-eletta Presidente Ursula Von der Leyen. In attesa di capire se il primo “frutto” dell’accordo Pd-M5s (un patto Ursula senza l’appoggio di Forza Italia, ndr) sarà proprio la presentazione dell’importante nomina spettante all’Italia, il sito Euractiv (citato poi dal Fatto Quotidiano, ndr) ha pubblicato quest’oggi i primi nomi dei candidati commissari già presentati dagli altri Paese: «Johannes Hahn per l’Austria (Ppe, uscente e ricandidato), Didier Reynders per il Belgio (Renew Europe), per la Bulgaria (Ppe), Dubravka Suica per la Croazia (Ppe), Stella Kyriakides per Cipro (Ppe), Vera Jourova (uscente e ricandidata, Renew Europe), Margrethe Vestager per la Danimarca (uscente e ricandidata, Renew Europe), Kadri Simson per l’Estonia (Renew Europe, da poco commissaria al posto di Andrus Ansip)».
SCADENZA NOMINA CANDIDATI ALLA COMMISSIONE UE
Il 26 agosto è (era) il giorno ultimo di scadenza per la presentazione della nomina del Commissario Ue da parte dei vari stati membri: la squadra di Governo dell’Europa sotto la guida di Ursula Von der Leyen inizia a prendere piede ma dall’Italia, causa crisi di Governo, il nome per l’importante Commissario che spetta di diritto al Nostro Paese ancora manca. E mancherà anche stasera, salvo colpi di scena dal Quirinale: era uno degli scontri più accessi nella maggioranza gialloverde quella di capire quale nome dovesse presentare il Governo alla Commissione Ue dopo il “niet” di Giorgetti e il “veto” del M5s altri nomi proposti dalla Lega. Di Maio ha sempre sostenuto che spettasse alla Lega la nomina in quanto hanno vinto le Elezioni Europee e così anche Matteo Renzi durante il discorso in Senato sulle dimissioni di Conte ha ribadito che al netto di un Governo Pd-M5s che si augura possa nascere, «spetta comunque alla Lega la nomina del Commissario Ue, è giusto così». Il tempo però si è fermato e con le trattative in corso per trovare una quadra entro domani-mercoledì tanto il Pd, quanto il M5s, quanto soprattutto la Lega si sono trovati “immobili” in merito all’importante scadenza prevista per oggi. Da Bruxelles, i portavoce della Commissione Ue fanno sapere giusto poco fa «l’Italia e la Francia ultimi a nominare i commissari». Le ipotesi sono tre: un nome presentato dalla Lega; una nomina frutto dell’accordo Pd-M5s; un nome “tecnico” proposto dal Colle ma che avrebbe inevitabilmente meno peso specifico in Commissione Ue.
COMMISSARIO UE ALL’ITALIA: SLITTAMENTO A SETTEMBRE?
Tutto tace specie dopo che il nome di Gentiloni come possibile alternativa al ruolo di Commissario Ue di un leghista era circolato nei giorni scorsi come proposta Pd al M5s con l’accettazione di un Conte bis: «Di Maio non ha mai detto a Zingaretti di proporre Gentiloni come commissario Ue. Smentiamo categoricamente. Non si è mai parlato del commissario Ue» è stata invece la smentita secca del M5s che ha così fatto intendere che ancora una volta di quella nomina la politica al momento non se ne sta occupando. A quel punto è intervenuta anche la portavoce della Commissione Europea, Mina Andreeva, giusto due giorni fa quando le è stato chiesto cosa ne pensasse dei ritardi dell’Italia: «La presidente eletta Von der Leyen ha già avuto la possibilità di incontrare alcuni dei candidati commissari. Prima le audizioni dei candidati avvengono e meglio è, al fine di poter rispettare la data prevista dai Trattati del primo di novembre per l’insediamento del nuovo Esecutivo comunitario. Ma non posso fare speculazioni su quello che faranno i governi nazionali». Da ultimo si arriva ad oggi, con la scadenza che incombe ma con la possibilità che all’Italia venga concesso uno slittamento vista la particolarità della situazione parlamentare: «E’ un interesse dell’Italia presentare presto personalità per un ruolo così importante. Non ci sono pressioni da parte di Bruxelles, c’è un percorso che naturalmente dovrà avviarsi nel mese di settembre e speriamo che il governo italiano sia pronto a indicare un proprio rappresentante» spiega il Presidente del Parlamento Ue, David Sassoli. Intervenendo al Meeting di Rimini qualche giorno fa, lo stesso esponente Pd aveva ribadito «Un’Europa che non ha un’Italia all’altezza di questa fase di avvio della legislatura europea perde qualcosa. Non è una pressione, è una necessità».