INIZIATE LE AUDIZIONI IN COMMISSIONE COVID: È SUBITO TESTIMONIANZE CHOC DELLE VITTIME DEI PARENTI
Davanti alla fortissima bagarre delle ultime settimane – e con il Centrosinistra impegnato a boicottarne l’avvio – sono cominciate lo scorso 8 ottobre 2024 le prime audizioni alla Camera della Commissione Covid, invocata dal Governo Meloni e fortemente criticata dalle opposizioni: l’iter di indagini parlamentare sulla gestione dell’emergenza Coronavirus nei mesi della prima ondata in Italia vedono al “banco degli imputati” il Governo Conte-2, in particolare il Presidente del Consiglio e il Ministro della Salute Roberto Speranza con il Comitato Tecnico Scientifico.
Malcontento, contestazioni, esperienze drammatiche e rabbia nei confronti delle decisioni prese dallo Stato prima e durante la prima ondata Covid: di questo e anche di molto altro lamentano i parenti dei tanti morti che già hanno creato comitati di protesta e di richieste-verità per svelare quanto di potenzialmente dannoso è stato deciso in quesi mesi terribili. Le principali contestazioni vengono fatte contro le mancate terapie messe in atto, così come il divieto di visita anche in caso di decesso, o le “cartelle false” firmate. In generale a livello politico il Governo Conte viene contestato per aver alimentato «un clima di terrore», denunciano alcuni parenti e familiari delle vittime Covid.
Secondo Sabrina Gualini, intervenuta in audizione durante la prima Commissione Covid in qualità di presidente del Comitato Nazionale familiari vittime Covid, «la dignità dei nostri cari è stata rubata e reputiamo essere stata lesa anche da morti». Davanti al presidente della Commissione, Marco Lisei (Fdi), hanno sfilato moltissime testimonianze di persone anche piuttosto irate contro lo Stato italiano, in alcuni casi con argomenti controversi, in altri invece con contestazioni legittime e richieste civili di spiegazioni.
LE ACCUSE AL GOVERNO CONTE E LA REPLICA PICCATA DEL LEADER M5S: AL VIA LA COMMISSIONE COVID
Ci sono vittime e vittime, elenca un’altra familiare intervenuta durante le audizioni della Commissione Covid: la rabbia infatti è anche per chi in quei mesi convulsi è morto in ospedale non per il Sars-CoV2 ma errori nella somministrazioni di terapie derivanti dal caos sanitario in corso. «Non gli mai stata fatta una tac – ha spiegato Eleonora Coletta parlando del marito deceduto nella primavera 2000 -, non sono state somministrate le terapie e i sanitari si sono rifiutati di fare il plasma e gli anticorpi monoclonali».
Molti lamentano l’impossibilità di vedere i propri cari deceduti in quanto era assolutamente vietato entrare nelle aree Covid («Non sappiamo nemmeno chi c’era dentro la bara che ci è stata consegnata sigillata»), ma è sulle contestazioni politiche e sanitarie che si affollano le maggiori contestazioni in Commissione parlamentare. Dai comitati intervenuti nelle singole audizioni davanti ai parlamentari è emerso poi una fortissima lamentela su alcune cartelle cliniche dove non vi sarebbero state riportati i dati corretti: non solo, in alcuni casi sarebbero stati anche falsificati elementi su peso, età e condizione sanitaria, «scrivevano che erano invalidi ma stava benissimo ed erano normali», riporta un’altra parente intervenuta in Commissione. Emerge con chiarezza dai tanti interventi come la rabbia maggiore e il senso di ingiustizia sperimentato durante la prima ondata Covid sia dettata dalla comunicazione del CTS, del Ministro Speranza (e dei suoi collaboratori) e del Governo Conte stesso. Una comunicazione, definiscono i parenti, «basata sul terrore».
Presente in aula durante le audizioni in qualità di membro della Commissione Covid, l’ex Premier M5s Giuseppe Conte ha lasciato ai social il commento in risposta a chi (la Presidente del Comitato l’Altra Verità, ndr) contestava che i sanitari fossero impegnati a fare «balletti e colonne sonore senza confortare le vittime affette da Covid nell’ora più buia». Secondo il leader M5s il dolore e l’angoscia sono comprensibili, ma da quando è cominciata la pandemia «mezzo milione di sanitari è stato contagiato e varie centinaia sono morti per curare – anche se non ci sono riusciti – anche i suoi familiari». Dal Movimento 5Stelle è poi giunto una critica feroce contro la Commissione Covid voluta dal Governo Meloni, specie per quanto emerso tra rabbia, attacchi e posizioni espresse dai parenti delle vittime: i grillini richiedono che non si arrivi ad attacchi sommari contro gli operatori sanitari.