Continua l’infinita votazione per l’istituzione della commissione d’inchiesta Covid, che verrà ripetuta per la terza volta il 29 gennaio. Una decisione recentemente presa da parte del presidente della Camera Lorenza Fontana, che ha accolto le richieste dell’opposizione che il 17 gennaio era arrivata a lasciare l’aura poco prima della votazione, lamentando una scorretta gestione della procedura che avrebbe finito per favorire la posizione della maggioranza.
L’attuale voto sulla commissione d’inchiesta Covid è fine a conferire il mandato al relatore affinché il testo venga ridiscusso in Aula. Nel mese di novembre, infatti, il Senato aveva approvato la norma, ma apportandole alcune modifiche che, secondo l’iter legislativo, hanno riportato il testo alla Camera, dando origine al teatrino in questione. Mercoledì, infatti, era prevista la votazione che era risultata in un pareggio, considerato come votazione contraria. Poco dopo, tuttavia, la votazione per la commissione d’inchiesta Covid era stata ripetuta, venendo approvata. Secondo l’opposizione la seconda votazione è stata fatta dopo l’arrivo di un altro deputato della maggioranza, che ha spostato l’ago della bilancia a favore dell’approvazione. “È di una gravità inaudita“, avevano tuonato Richetti e Bonetti (capogruppo e vice di Azione), “un precedente inaccettabile” che li aveva costretti a lasciare l’aula.
Commissione d’inchiesta Covid: Fontana indice una nuova votazione
Infine, nella battaglia per la commissione d’inchiesta Covid, è arrivata da parte di Fontana la decisione di rinviare nuovamente la votazione, nell’auspicio che questa volta sia definitiva. Esultano, ovviamente, dall’opposizione, mentre la maggioranza è tornata ad attaccare, sottolineando, tra le altre cose, l’inutilità di una tale battaglia. “Parliamo di una votazione che non avrebbe comunque bloccato il procedimento legislativo”, ha spiegato Tommaso Foti (capogruppo di FdI), “si sta parlando del nulla. Nessuno è entrato e nessuno è uscito, la maggioranza c’era nei numeri in cui si è poi votato la seconda volta”, mentre “l’opposizione è uscita per fare una sceneggiata“.
Oggi, invece, il presidente della commissione Luciano Ciocchetti, parlando dell’inchiesta Covid, ha sottolineato che “la decisione del presidente Fontana conferma che si poteva ri-votare. Se non ci fosse stata la gazzarra delle opposizioni si sarebbe fatta una verifica del voto e si sarebbe conclusa lì la questione”. Gazzarre, nata, secondo lui, perché “andava applicato l’articolo 53 e per una svista non l’abbiamo applicato”, precisando tuttavia che “accettiamo la decisione di Fontana”.