FORZA ITALIA RIPRESENTA DDL SU COMMISSIONE D’INCHIESTA SU TANGENTEPOLIA trent’anni esatti dall’inizio di “Tangentopoli
”, Forza Italia ripresenta un progetto di legge per istituire una commissione d’inchiesta su “Mani Pulite”: se però nelle due precedenti legislatura il medesimo ddl a prima firma Alessandro Battilocchio non era stato recepito dalla maggioranza, ora il “colore” del Governo è cambiato e sul tema giustizia – come dimostrano gli ingenti progetto di giustizia liberale messi in campo dal Ministro Carlo Nordio – potrebbero effettivamente istituire la nuova commissione parlamentare d’inchiesta. «È giusto riaprire quel dossier per consegnare alla storia questa pagina della nostra Repubblica, senza gli eccessi dell’epoca. Le commissioni d’inchiesta hanno funzionato bene, da quella su David Rossi a quella sul sistema bancario. Può essere un valore aggiunto farla oggi su Tangentopoli. Tempo fa, visto il mainstream, sarebbe stato impensabile», spiega Alessandro Cattaneo, capogruppo di Forza Italia alla Camera dopo l’effettiva presentazione del disegno di legge a Montecitorio.
Fortemente contestata da M5s e Centrosinistra, la commissione d’inchiesta su Tangentopoli – spiegano sempre i forzisti – prende spunto da una famosa intervista tv del 2017 di Antonio Di Pietro, il giudice di “punta” del pool di Mani Pulite: «Ho fatto una politica sulla paura e ne ho pagato le conseguenze. (…) La paura delle manette – è il breve estratto riportato nel ddl presentato da FI- . Con l’inchiesta Mani pulite si è distrutto tutto ciò che era la cosiddetta Prima Repubblica: il male, e ce n’era tanto con la corruzione, ma anche le idee». Dal “Fatto Quotidiano” a “La Repubblica”, la proposta di Forza Italia non viene vista di buon occhio: «La proposta è dunque un contro-processo, politico, che si allungherebbe dai primi anni ’90 fino alla lunga coda politica e istituzionale di Tangentopoli, cioè la stagione berlusconiana».
BATTILOCCHIO (FI): “FAR LUCE SU TANGENTOPOLI. NESSUN COMPLOTTO MA…”
L’eventuale commissione parlamentare d’inchiesta su Tangentopoli, spiega il disegno di legge presentato alla Camera, si attua di «verificare quanto le vicende di quegli anni abbiano influito nell’alterare la politica e la società italiana». Dopo le polemiche sollevate dal Pd e M5s in merito alla effettiva validità di una commissione d’inchiesta contro l’inchiesta che scoperchiò i vizi della politica italiana (causando la fine di praticamente tutti i partiti della “Prima Repubblica”), è intervenuto a “Radio Radicale” il firmatario della proposta presentata già due legislature fa, Alessandro Battilocchio. «Dispiace vedere l’approccio di “Repubblica”: la mia è proposta di legge per una commissione d’inchiesta che possa contribuire a fare luce su quel periodo passato ormai da trent’anni che è Mani Pulite-Tangentopoli».
Per Forza Italia l’interesse non dovrebbe rimanere solo per quei due anni cruciali per la politica italiana: «I fatti che sono accaduti anche successivamente in questi ultimi mesi tra politica e magistratura confermano l’urgenza di una riflessione generale su quale rapporto vi sia stato tea politici e magistrati, anche alla luce di quello che c’è scritto nella nostra Costituzione». Lo scopo della Commissione parlamentare su Tangentopoli va sugli anni 1992-1994, anni che per Battilocchio «hanno cambiato il corso della storia della nostra Repubblica. Anni in cui è necessario far luce e dissipare alcune nubi che si intravedono ancora oggi a distanza di trent’anni». La riflessione voluta dalla maggioranza punta a scoprire anche al di là di questi anni per «capire meglio il rapporto tra politica e magistratura. Nel caso di Berlusconi c’è stata una vera e propria persecuzione dal momento che ha deciso di scendere in campo: nel caso Qatargate noi siamo garantisti ma ovviamente vi sono vicende da non minimizzare e indagare fino in fondo». Davanti all’accusa di voler “giustificare” le accuse lanciate negli anni contro il leader di Forza Italia proprio per quanto emerso da “Tangentopoli”, Battilocchio a “Radio Radicale” conclude «Va fatta luce su sugli anni di Tangentopoli, non c’è nessuna dietrologia o complotto di possibili devianze dei servizi segreti».