Il cambiamento climatico minaccia l’Europa. L’aumento di temperatura a livello globale, evidente negli inverni miti e nelle estati secche degli ultimi anni ma anche nello scioglimento dei ghiacciai, nelle bombe d’acqua nei mesi estivi e nelle lunghe stagioni senza pioggia, sta già rendendo la vita difficile agli agricoltori. In futuro, questo renderà più probabile l’infestazione da parassiti e le malattie delle piante e porterà a un maggior numero di raccolti non utilizzabili. A causa dell’acqua che sale sulle coste e delle aree desertificate, diminuisce l’area utilizzabile per l’agricoltura: questa si riduce globalmente. Allo stesso tempo, la popolazione mondiale continua a crescere, soprattutto nel Sud del mondo.
Secondo la Commissione Ue, quindi, non basta ridurre le emissioni di gas serra: si punta anche sulle piante geneticamente modificate. Alla fine di questa settimana, è stata resa pubblica la bozza di una legge sugli OGM, con la quale la commissione vuole aprire la strada all’utilizzo della nuova ingegneria genetica in agricoltura. Questa sarà presentata ufficialmente all’inizio di luglio e potrebbe essere ancora modificata. La direzione è chiara: l’ingegneria genetica verde dovrebbe entrare a far parte della vita quotidiana nelle filiere alimentari dell’UE come risposta al riscaldamento globale, alla crescita della popolazione e all’eccessiva dipendenza dalle importazioni.
Sì della Commissione UE agli OGM ma non mancano le critiche
Il disegno di legge della Commissione Ue mira in particolare ad introdurre l’ingegneria genetica che ha come scopo quella di modificare il genoma con cui le piante possono essere manipolate con precisione. Contrariamente ai metodi consolidati, gli sviluppatori non utilizzano sequenze geniche di specie estranee con le quali una pianta non può essere incrociata. Il progetto prevede che le piante con un massimo di 20 modificazioni genetiche siano trattate sullo stesso piano delle piante convenzionali. Il tema degli OGM però è presente nella bozza quindi deve ancora essere discusso. In secondo luogo, il testo afferma che gli Stati membri dell’UE non devono limitare “l’emissione deliberata o l’immissione sul mercato di piante NGT di tipo 1 e prodotti correlati” mediante “requisiti specifici”.
“La proposta significherebbe la fine dell’agricoltura biologica, che dovrebbe proteggersi dalla contaminazione con uno sforzo sempre maggiore”, ha affermato Karl Bär, politico agricolo dei Verdi al Bundestag, al Süddeutsche Zeitung. “Se la proposta venisse approvata, il diritto alla produzione senza OGM e il principio di precauzione applicabile nell’UE sarebbero compromessi”, ha criticato Annemarie Volling, esperta di ingegneria genetica presso il gruppo di lavoro per l’agricoltura rurale. Il disegno di legge arriva in un momento turbolento poiché da Bruxelles si sta lottando con tutti i mezzi per il futuro dell’agricoltura grazie al Partito popolare europeo (PPE) guidato dal politico della CSU Manfred Weber. Il PPE ha accusato Frans Timmermans, Commissario responsabile per le questioni ambientali e climatiche, di fare pressioni sugli eurodeputati e minacciare che se il PPE si atterrà alla sua posizione, fermerà il nuovo regolamento sull’ingegneria genetica.