LE TRATTATIVE PER LA COMMISSIONE UE: LE MOSSE DI MELONI, LA “DOPPIEZZA” DEL PPE
I timori per Ursula Von der Leyen di incappare in una imboscata dei “franchi tiratori” il prossimo 18 luglio sono in qualche modo confermati dalla “doppiezza” del suo partito anche solo nelle ultimissime ore in merito al comportamento da tenere con Giorgia Meloni: nelle settimane decisive per la nascita della nuova Commissione Ue – appena chiuse le nomine sui “top jobs” principali – il ruolo che avrà l’Italia viene sempre più attenzionato. La Premier con l’astensione all’ultimo Consiglio Ue sulla nomina di Von der Leyen si è tenuta un margine di trattative per ottenere quantomeno un ruolo di peso fra i commissari (si parla di Fitto o di Tajani), dopo essere stata esclusa dalle trattative pur avendo più seggi e numeri di Renew Europe dopo i risultati delle Elezioni Europee 2024.
Ma dal Partito Popolare Europeo filtra una “doppia” voce che appunto potrebbe far pensare a quanto non sia affatto unito e blindato il sostegno del gruppo politico attorno alla propria Presidente della Commissione Ue “in pectore”: se infatti il vicepresidente dei popolari, nonché vicepremier italiano Antonio Tajani, sottolinea oggi al “Corriere” la necessità di aprire ai Conservatori per allargare la maggioranza della prossima Commissione, dall’altro foto autorevoli PPE vincolano gli accordi con Meloni con il pieno appoggio di ECR alle votazioni per la prima seduta dell’Europarlamento il prossimo 16 luglio. Il leader di Forza Italia rivendica la protesta contro parte del suo partito europeo sul voler accordarsi coi Verdi piuttosto che con ECR, «ho detto, e fino al 18 lavorerò per questo, che bisogna aprire ai Conservatori dei quali è leader Meloni se si vuole avere la certezza che von der Leyen venga votata. Sempre per il principio della stabilità, è bene che la maggioranza che la sosterrà sia ampia e certa». Allo stesso tempo, dal PPE un “memo” rimasto per ora riservato ricorda che un possibile ruolo top per un commissario italiano sarà possibile solo con un voto positivo di Meloni (e dunque della componente FdI) in Aula a sostegno di Von der Leyen. La difficile tela da tessere per la Premier italiana passa dal doppio incarico: leader dei Conservatori e Presidente del Consiglio, con una diplomazia europea finora ostile alla sua figura in quanto rappresentante della destra (allo stesso modo di quanto in Francia sta avvenendo contro Marine Le Pen nonostante la vittoria al primo turno).
REBUS SEGGI PARLAMENTO UE: LA DESTRA SI ALLARGA, ECR ATTENDE DECISIONE PIS, VANNACCI CON LA LEGA AL NORD-OVEST
Partita ancora più complessa e legata a stretto filo con la nuova Commissione Ue è la composizione del nuovo Parlamento Europeo dopo i vari cambi di casacca e rinunce di queste ultime settimane, non da ultimo la formazione di un nuovo gruppo politico – “Patrioti per l’Europa” – che prefigura nuovi scenari importanti all’interno della destra europea. Come vi abbiamo spiegato in questo focus ieri, la formazione fondata da Orban (Fidesz-Ungheria), Babis (ANO-Rep. Ceca) e Kickl (FPO-Austria) ad oggi vale 23 europarlamentari ma con il via libera dato dalla Lega di Matteo Salvini l’impressione è che sia l’intero gruppo ID ad ampliarsi nei prossimi giorni: resta da capire cosa deciderà Marine Le Pen, probabilmente rimasta in “silenzio” in queste ore per non turbare gli equilibri già delicati delle Elezioni Legislative in Francia.
Ad oggi ID vale 52 seggi con la fuoriuscita dell’FPO ma è probabile che l’allargamento-fusione di Identità e Democrazia con i Patrioti per l’Europa possa determinare un consistente gruppo di destra nell’imminente nuovo Parlamento Ue: nel frattempo, scenario tutto italiano, il generale Vannacci ha scelto in quale circoscrizione farsi eleggere risolvendo il rebus sugli “appesi” del Carroccio giunti dietro al neo-eletto europarlamentare campione di preferenze. Vannacci entrerà con gli eletti del Nord-Ovest, causando la fuoriuscita di Angelo Ciocca: «Stamattina ho incontrato Ciocca, uomo che ha la mia piena stima e fiducia, e che da ora in avanti lavorerà direttamente al mio fianco», ha commentato Salvini nel ringraziare la scelta di Vannacci, «permette alla Lega di avere una rappresentanza territoriale equilibrata in tutto il Paese». Questi dunque gli 8 eletti ufficiali della Lega nel gruppo ID: oltre a Vannacci, Silvia Sardone, Isabella Tovaglieri, Anna Maria Cisint, Paolo Borchia, Susanna Ceccardi, Aldo Patriciello, Raffaele Stancanelli. Ultimo rebus sui seggi in Parlamento Ue arriva con l’ECR di Meloni: i Conservatori attendo infatti la decisione che nelle prossime ore prenderà il PiS polacco di Morawiecki sull’uscita o meno dal gruppo gestito dalla leader FdI.