La Commissione europea ha sospeso i pagamenti nei confronti delle autorità albanesi nell’ambito del programma agricolo IPARD II. C’è infatti in corso un’indagine dell’agenzia antifrode OLAF della quale si attendono i risultati. L’indagine, secondo il Dipartimento dell’Agricoltura, fa parte di un processo amministrativo e non sarebbe dovuta essere politicizzata. Il programma IPARD II ha come obiettivo quello di aiutare gli Stati che stanno per entrare nell’UE al fine di sostenere programmi per lo sviluppo e la riforma delle aree rurali e del settore agroalimentare.
L’Albania è uno dei Paesi facenti parte del programma e ha ricevuto 71 milioni di euro tra il 2014 e il 2020, come spiega Euractiv. Con IPARD III, terza parte del programma partita nel 2021, sono previsti ulteriori 112 milioni di euro per il Paese. Come riportano i media albanesi, i fondi sarebbero stati sospesi a causa di un’indagine sulla corruzione nell’uso e nell’erogazione dei fondi dell’UE. A Euractiv, funzionari della Commissione hanno spiegato che le misure sono state “prese come misura precauzionale sulla base delle informazioni preliminari fornite dall’OLAF”.
Commissione UE “ha temporaneamente sospeso i rimborsi” all’Albania
La Commissione europea, come spiega Euractiv, ha “temporaneamente sospeso i rimborsi alle autorità albanesi per le spese del programma IPARD II come misura preventiva a tutela degli interessi finanziari dell’Unione europea”. Inoltre, “la Commissione europea informerà le autorità albanesi non appena sarà presentata la relazione finale”. Inoltre viene spiegato che sulla base della relazione, la Commissione “intraprenderà ogni ulteriore azione necessaria per tutelare gli interessi finanziari dell’Unione europea”. Nessuna risposta, al momento, dai funzionari antifrode dell’UE.
Il Ministero dell’Agricoltura albanese ha replicato con una dichiarazione dettagliata, spiegando che il programma di finanziamento non è stato sospeso e che il lavoro continua. Spiega poi di essere “informato di una sospensione dell’attuale fattura di rimborso della DG AGRI per parte della prossima spesa”. Secondo le autorità si tratta di “un processo puramente amministrativo che consente la verifica dei sistemi di controllo da parte di strutture accreditate, che prenderanno le misure necessarie per continuare il normale rimborso da parte dell’UE“. Sarebbe dunque una normale proceduta dell’UE. Il ministero spiega inoltre di essere in contatto con l’Ufficio europeo per la lotta antifrode e la DG AGRI, offrendo “piena trasparenza, come hanno fatto dal primo giorno dell’accreditamento”.