FORMATE LE COMMISSIONI DEL PARLAMENTO UE: QUALI SONO, A COSA SERVONO E QUANTI ITALIANI SONO STATI ELETTI

Una settimana dopo la ri-nomina ufficiale di Roberta Metsola alla guida del Parlamento Ue e Ursula Von der Leyen in Commissione Europea, i lavori per far partire la legislatura 2024-2027 procedono alacremente: sono di fatto quasi del tutto formate le 20 commissioni e 4 sottocommissioni del Parlamento Ue, con annessi presidenti e vicepresidenti. Fronte Italia, è fortissima la delusione per parte del Centrodestra italiano che di fatto ottiene riconoscimenti solo per FdI-ECR (che pure non fa parte della maggioranza Ursula), mentre quasi a bocca asciutta rimane Forza Italia pur con il PPE prima forza del Parlamento (qui trovate tutti i numeri ufficiali dei seggi per ogni partito nell’Eurocamera). La Lega nei Patrioti viene di fatto estromessa da ogni carica possibile, superata da M5s e addirittura da Europa Verde, finita dietro nei risultati delle Elezioni Europee ma con più rappresentanti del Carroccio.



Prima di conoscere nel dettaglio tutti i nomi degli italiani eletti tra presidenti e vicepresidenti della Commissioni del Parlamento Ue, occorre fermarsi un attimo per intendersi sul ruolo delle medesime: «elaborano, modificano e votano proposte legislative e relazioni d’iniziativa. Esaminano inoltre le proposte della Commissione e del Consiglio e, se del caso, redigono una relazione che sarà presentata in Aula», spiega il regolamento del Parlamento Europeo. Sono in tutto 20 le commissioni (con 4 sottocommissioni), con un minimo di 25 e un massimo di 90 europarlamentari che ne potranno fare parte, tutte con una presidenza, un ufficio di presidenza e una segreteria. La composizione politica di tutte le commissioni parlamentari di fatto dovrebbe rispecchiare quella dell’Aula per i risultati delle ultime Europee. Ecco qui di seguito quali sono e che dicitura hanno le commissioni appena ricomposte del Parlamento Europeo:



Afet: Affari Esteri. Sottocommissioni: Droi-Diritti dell’uomo; Sede-Sicurezza e difesa
Deve: Sviluppo
Inta: Commercio internazionale
Budg: Bilanci
Cont: Controllo dei bilanci
Econ: Problemi economici e monetari. Sottocommissione: Fisc-Questioni fiscali
Empl: Occupazione e affari sociali
Envi: Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare. Sottocommissione: Sant-Sanità pubblica
Itre: Industria, ricerca e energia
Imco: Mercato interno e protezione dei consumatori
Tran: Trasporti e turismo
Regi: Sviluppo regionale
Agri: Agricoltura e sviluppo rurale
Pech: Pesca
Cult: Cultura e istruzione
Juri: Giuridica
Libe: Libertà civili, giustizia e affari interni
Afco: Affari costituzionali
Femm: Diritti delle donne e uguaglianze di genere
Peti: Petizioni



2 PRESIDENTI E 12 VICEPRESIDENTI: TUTTI I NOMI DEGLI ITALIANI ELETTI NELLE COMMISSIONI DEL PARLAMENTO UE

Dopo le difficoltà avute dal Governo Meloni nel dialogo con la maggioranza della Commissione Ue che andava formarsi ancora attorno a Ursula Von der Leyen – tanto nelle nomine del “top jobs” quanto poi sull’effettiva maggioranza nata nell’Eurocamera con la rielezione della Presidente PPE uscente – le nomine per le commissioni del Parlamento Ue hanno confermato un rapporto tutt’altro che “positivo” tra il board di Bruxelles e buona parte dei movimenti della destra italiana.

Paradossalmente, FdI nei Conservatori ottiene molti più incarichi di Forza Italia che pure con il PPE avrebbe vinto le Europee: all’asciutto come dicevamo la Lega, in quanto l’intero gruppo dei Patrioti per l’Europa è stato “tagliato fuori” dal cosiddetto “cordone sanitario” che gli stessi vertici Ue si sono intestati contro le forze non appartenenti alla maggioranza Von der Leyen. I risultati sono che per i 96 vicepresidenti delle 20+4 commissioni del Parlamento Ue solo 12 sono gli italiani eletti: 6 per Fratelli d’Italia, 5 per il Pd, 1 a testa per M5s, Forza Italia e Europa Verde (parte di AVS che è però divisa in Europa da Sinistra Italiana e appunto i Verdi, rispettivamente in “Left” e “Green”). Ecco di seguito tutti i nomi degli italiani eletti alla guida delle commissioni dell’Europarlamento, con relativi incarichi nelle varie sezioni:

Presidenti
Antonio Decaro (Pd) alla Commissione Envi
Pasquale Tridico (M5s) alla Sottocommissione Fisc

Vicepresidenti
– 6 FdI: Elena Donazzan (Itre), Alberico Gambino (Afet e Sede), Pietro Fiocchi (Envi), Mario Mantovani (Juri), Giuseppe Milazzo (Pech) e Francesco Ventola (Regi)
– 5 Pd: Giorgio Gori (Itre), Giuseppe Lupo (Budg), Matteo Ricci (Tran) e Alessandro Zan (Libe)
– 1 Forza Italia: Caterina Chinnici (Cont)
– 1 Europa Verde: Cristina Guarda (Peti)

COMMENTI E REAZIONI: IL CENTRODESTRA ITALIANO “TRADITO” DALLA MAGGIORANZA URSULA

Tra i primi commenti per i dati emersi dalle commissioni del Parlamento Ue, è il gruppo nato dall’idea di Viktor Orban, Marine Le Pen e Matteo Salvini a spingersi in avanti: «Oggi tutte le candidature dei nostri deputati sono state respinte da una coalizione composta da Socialisti, Verdi, Liberali e PPE. I partiti popolari hanno vergognosamente tradito i loro elettori virando a sinistra».

È durissima la reazione dei Patrioti per l’Europa, il nuovo gruppo della destra sovranista che accoglie l’intero gruppo ex Identità e Democrazia, di cui fa parte la Lega assieme al Rassemblement National di Bardella e Le Pen. Secondo PfE la maggioranza Ursula e in particolare l’area popolare più di “Centrodestra” non hanno solo violato il principio del parlamento di assicurare diversità politica, «ma hanno violato anche la loro regola interna sulle quote di genere. Tuttavia questo non fermerà i Patrioti. Il blocco liberal-sinistra non può screditare così la rappresentanza di 18 milioni di voti».

Paradossalmente suona come una beffa anche per Forza Italia il risultato delle nomine per le commissioni, dopo le tensioni avute con la Lega per il voto dato a Von der Leyen nonostante la maggioranza abbia imbarcato socialisti e verdi: Tajani aveva rivendicato di essere nella “cabina di comando” e da lì poter influire nelle scelte anche sul programma e le riforme del prossimo governo Ue. Vedendo la scarsissima presenza nelle commissioni di esponenti azzurri tutto suona appunto come una ironica “beffa”. Alla fine nonostante la sconfitta dei rispettivi gruppi – Socialisti e Left – gli unici partiti che possono festeggiare una presidenza sono appunto Pd e M5s: Antonio Decaro alla guida della commissione Ambiente, Sanità Pubblica e sicurezza alimentare esulta, «l’obiettivo di conseguire pienamente il nuovo Green Deal è certamente una sfida ambiziosa, ma non impossibile, non ci sono motivi per tornare indietro». Per l’ex capo dell’INPS Pasquale Tridico, eletto nelle file del M5s e ora alla guida della sottocommissione Questioni Fiscali «abbiamo margine di miglioramento per l’armonizzazione della nostra politica in questo settore».