L’aumento dei casi di Coronavirus anche in Belgio, ha portato all’attuazione nel Paese di un nuovo lockdown. Questa volta però, per non farsi trovare impreparati si è pensato anche all’istituzione di una figura inedita, quella del “knuffelcontact”, tradotto come “compagno di coccole”. Come riferisce TgCom24, questa figura andrà ad aggiungersi a quella dei conviventi e così ogni membro della famiglia potrà avere un proprio compagno di coccole. La spiegazione l’ha fornita il premier Alexander De Croo che in merito ha spiegato: “Vogliamo un confinamento, non un isolamento”. Nel caso dei single, niente paura: si potranno avere ben due compagni di coccole. Sul sito del governo sono indicate anche le regole da seguire per evitare l’ulteriore diffusione dei contagi: “Ogni membro della famiglia ha diritto a un compagno di coccole. Le famiglie ne possono invitare a casa uno alla volta e quando è presente non si possono ricevere altre visite”. Lo stesso vale anche per coloro che vivono da soli: “Oltre al compagno di coccole può invitare un’altra persona, ma mai contemporaneamente”.
“COMPAGNO DI COCCOLE” PER SUPERARE LOCKDOWN IN BELGIO
Con 500 mila casi di Coronavirus e 13 mila morti in Belgio, un nuovo lockdown era inevitabile. Da qui l’introduzione della figura del knuffelcontact con l’obiettivo di evitare che la solitudine e la routine possano rischiare di avere un impatto negativo sulla salute psichica della popolazione. Il compagno di coccole, dunque, avrà il compito di aiutare a superare in maniera più serena questo nuovo lockdown pur sempre nel rispetto delle regole al fine di evitare una situazione ancora più grave di quella attuale. Il nuovo lockdown in Belgio è iniziato il 2 novembre scorso e dovrebbe proseguire fino al prossimo 13 dicembre. Simili provvedimenti e figure, come rammenta l’Huffingtonpost, erano state introdotte anche durante il primo lockdown in alcuni Paesi, sebbene con le dovute distinzioni. In Olanda era stato introdotto il “seksbuddy”, ovvero compagno di letto, mentre nel Regno Unito la “support bubble”, ovvero bolla di sostegno, che permetteva a chi viveva da solo di incontrare un’altra persona non convivente sotto il medesimo tetto.