Il fenomeno di comprare casa con l’usufrutto e con la riserva della nuda proprietà è sempre più alto. I futuri acquirenti hanno individuato tale soluzione come un metodo economicamente conveniente per diventare proprietari di appartamenti e pagarli – in un primo momento – a quasi la metà del prezzo di mercato.
Negli ultimi anni è boom di contratti di nuda proprietà, che vedono una scelta win to win e oggi più favorevole rispetto alle ulteriori soluzioni previste sul mercato, che spaziano dal rent to buy all’affitto con riscatto.
Per i venditori vi è la possibilità di incassare istantaneamente del denaro e continuare a vivere nella stessa casa, mentre per gli acquirenti pagano “subito” ma ad un prezzo molto più basso rispetto al mercato.
Comprare casa con usufrutto e diritto alla nuda proprietà
I potenziali acquirenti che vorrebbero comprare casa con il diritto di usufrutto e tramite la nuda proprietà, hanno la possibilità di abbattere il costo sul listino risparmiando rispetto al mercato attuale. Il venditore resta all’interno dell’appartamento fino a quando lo “decide” o comunque fino alla sua esistenza in vita.
In termini giuridici l’usufrutto è una proprietà che viene trasferita non nell’immediato, pur corrispondendo una certa cifra di denaro, ma soltanto in un momento successivo, come ad esempio alla morte di chi sta godendo fino a quel momento del bene.
A questo punto contrattualmente le due parti si suddividono in usufruttuario, nonché l’ex proprietario che durante la finalizzazione del patto può vivere nella casa “ceduta” oppure affittarla, e il nudo proprietario che paga per diventare titolare dell’immobile pur non potendone godere fin da subito.
La convenienza della nuda proprietà
La nuda proprietà è una soluzione che può convenire ad ambe le parti, nello specifico il target ideale di venditori sono dei soggetti oramai in età di vecchiaia o quasi, che essendo senza eredi potrebbero stipulare un atto di compravendita per incassare i soldi nell’immediato.
Mentre gli acquirenti ideali potrebbero essere dei neo genitori che decidono di investire per il futuro dei figli e riuscendo ad abbattere il costo di listino e risparmiando tra il 20% e il 50%.
Il calcolo tiene conto dei rendiconti presentati dal Ministero delle Finanze, e a sua volta di fattori che incidono in maniera significativa come ad esempio l’età del soggetto usufruttuario, del tasso di interesse e del coefficiente a sua volta correlato all’età anagrafica.
Costi di gestione
Nel momento in cui si concretizza l’atto di compravendita con l’usufrutto e nuda proprietà, le spese ordinarie e le tasse (come l’ICI, l’IMU, l’Irpef e la TASI) sono a carico dell’usufruttario. Gli unici costi associati al nudo proprietario sono ad esempio quelli straordinari.
Quanto alle decisioni – laddove l’immobile fosse in un condominio – l’usufruttario potrà “votare” soltanto per quel che riguarda la gestione ordinaria e relativa ai servizi in comune.