La seconda ondata di coronavirus spaventa l’intero Paese, con l’incubo “lockdown” che fino a ieri il Governo escludeva e che ora con il Premier Conte viene posto come disposizione “limite” se non avverranno i corretti comportamenti e il seguire delle regole imposte dall’ultimo Dpcm. Ci sono poi i casi di Lombardia, Piemonte e Campania dove i contagi sono saliti molto nel giro di una settimana e dove si studiano misure più restrittive su locali, trasporti e scuola, e poi ci sono dei piccoli casi che però cominciano ad emergere di “mini-lockdown” in giro per l’Italia. Si tratta di Arzano, in provincia di Napoli, e ben tre Comuni in Valle d’Aosta: Saint-Denis, Chambave e Verrayes nelle prossime ore diverrà zona rossa per decisione del Presidente Renzo Testolin, sentito il Ministero della Salute. Il motivo del mini-lockdown riguarda l’indice di contagio Rt che risulta superiore ai limiti stabiliti dalla normativa vigente del Decreto Covid: «Con l’aumentare vertiginoso dei numeri – spiega Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – il dato nazionale non rende conto delle marcate differenze regionali e provinciali che richiedono provvedimenti più restrittivi al fine di circoscrivere tempestivamente tutti i focolai e arginare il contagio diffuso».
LOCKDOWN AD ARZANO: PROTESTA DELLA CITTADINANZA
Dalla Valle d’Aosta alla Campania, con il Presidente Vincenzo De Luca che prepara possibili misure più restrittive a livello regionale: nel frattempo, è stato deciso di accordo con le autorità sanitarie il lockdown locale per il Comune di Arzano, nel Napoletano. Fino al 23 ottobre prossimo la commissione straordinaria che amministra il Comune in attesa delle elezioni, restano chiuse scuole, cimiteri, negozi tranne quelli di prima necessità dopo l’impennata di contagi e focolai nel piccolo comune alla porte di Napoli. Chiusi anche i centri anziani, quelli sportivi e di aggregazione, oltre al «divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico». Al lockdown però nel caso di Arzano è scattata la protesta generale della cittadinanza, scesa in piazza con i commercianti che hanno creato blocchi stradali in accesso al Comune:«Dateci i fondi e staremo a casa, ma non possiamo morire di lockdown». Il prefetto di Napoli Valentini assieme al questore Giuliano ha disposto l’impiego di forze dell’ordine per assicurare l’ordine pubblico e la rimozione dei blocchi stradali: «L’ordinanza della Commissione Straordinaria del Comune di Arzano è un modo per “ammazzare” l’economia locale e non per fermare il propagarsi del contagio, visto che i cittadini arzanesi si muoveranno verso i comuni limitrofi per poter soddisfare le proprie necessità», è la dura nota dei consiglieri regionali della Campania in quota Centrodestra, Marco Nonno, Giuseppe D’Angelo, «Questa ordinanza va quantomeno rivista. Si proceda, anche tramite la protezione civile, ad effettuare più tamponi per strada in punti prestabiliti e più controlli sul territorio attraverso le forze dell’ordine. Solo così si può pensare di contenere il contagio senza distruggere il territorio».