Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, è intervenuto nella mattinata di oggi, domenica 16 gennaio 2022, ai microfoni di Rai Radio 1, spiegando che la pandemia non è ancora finita, ma il progressivo emergere della variante Omicron sulla Delta “ne sta cambiando i connotati, rendendo opportuno un aggiustamento delle nostre strategie. La comunicazione dei dati deve essere aggiornata e la nuova fase dell’epidemia deve portarci entro breve a rivedere le regole soprattutto per la gestione degli ospedali”.
Partendo proprio dalle statistiche quotidiane connesse al Coronavirus, Sileri ha precisato che la loro diffusione deve essere aggiornata, visto che il semplice dato del numero dei contagiati in sé è poco significativo in presenza di un virus diventato molto più contagioso ma meno aggressivo, soprattutto con i vaccinati. Altrettanto e forse più importante è “sapere chi entra oggi in ospedale, qual è la sua età, quale il suo status vaccinale e le sue eventuali comorbidità: queste informazioni possono aiutarci a far capire meglio a chi ancora esita a vaccinarsi che il Covid non è diventato un’influenza”.
PIERPAOLO SILERI: “COVID NON È UNA BANALE INFLUENZA”
Nel prosieguo delle sue dichiarazioni rilasciate a Rai Radio 1, Pierpaolo Sileri ha chiarito che la nuova fase dell’epidemia deve portare l’Italia entro breve a rivedere le regole soprattutto per la gestione degli ospedali, da un lato recuperando spazi di relazioni umane tra i pazienti e i loro parenti, dall’altro riprendendo a dare la giusta attenzione a tutte le patologie che l’emergenza Covid ha costretto a mettere in secondo piano. Si tratta di “un altro di quei passaggi che dovranno segnare il transito dalla pandemia all’endemia, dall’emergenza alla convivenza con il virus”.
Attenzione, però: il Covid-19 “non è diventato una ‘banale’ influenza e le sue conseguenze su chi non è immunizzato, anche se giovane e in buona salute, possono essere molto serie. La lezione della pandemia renderà l’Europa più forte e coesa nel gestire le future emergenze. Ci sono sistemi sanitari diversi, ogni Paese ha affrontato l’epidemia in modo diverso e guardando indietro non vi è dubbio che siano stati commessi degli errori, ma è anche vero che il Covid ha posto le basi per creare un sistema più efficiente in prospettiva futura, a differenza di quanto ad esempio è avvenuto negli Stati Uniti”.