LE COMUNICAZIONI ALLA CAMERA

Il Presidente del Consiglio dopo il Senato ha presentato le sue Comunicazioni anche alla Camera dei Deputati, con il medesimo discorso (qui sotto tutti i focus, ndr) avente però come premessa un annuncio nuovo rispetto alle dichiarazioni di questa mattina: «Il governo renderà pubblici questa settimana tutti i dati sui vaccini sul sito della Presidenza del Consiglio, Regione per Regione, categoria di età per categoria di età», spiega il Premier Mario Draghi dopo le forti polemiche esplose ancora oggi sul piano vaccinale e i ritardi di Unione Europea, struttura commissariale e Regioni. «Quello che abbiamo da imparare è che una volta che abbiamo una logistica efficiente, e l’abbiamo, con meno requisiti formali e con un maggior pragmatismo – ovvero, quello che si dice con una “brutta parola”, con una sburocratizzazione del processo – si arriva anche ad una maggiore velocità», conclude il Capo del Governo.



«Sicuramente il presidente Draghi, che conosce bene la situazione, non si riferiva alla Toscana», è la replica a distanza del Governatore Eugenio Giani dopo le parole molto dure usate da Draghi in Parlamento, «Entro il 25 aprile tutti gli anziani over 80 avranno avuto la prima vaccinazione». In vista del Consiglio Europeo di domani, il Premier Draghi ha sentito in videoconferenza il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con esso anche i Ministri Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Daniele Franco, Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, Vittorio Colao, Ministro per la Transizione Digitale, Roberto Speranza, Ministro della Salute e Vincenzo Amendola, Sottosegretario di Stato agli Affari Europei: temi all’ordine del giorno tutti i punti principali del prossimo Consiglio Ue, dai vaccini in Europa alle relazioni con Russia, Turchia e Nato ma anche il passaporto vaccinale per la prossima estate.



OK RISOLUZIONE GOVERNO SU DISCORSO DRAGHI

Il monito alle Regioni, l’impegno a mezzo milione di vaccinazioni ogni giorno, la riapertura di attività e scuole dopo Pasqua, l’appello all’Europa di superare le tensioni, la presa di posizione netta su Turchia, Libia e Big Pharma: il discorso “asciutto” di Mario Draghi al Senato verrà ribadito anche alla Camera dalle ore 15.30, con il testo ufficiale delle Comunicazioni disponibile a questo indirizzo sul portale del Governo. Sono da poco votate in aula a Palazzo Madama le 5 risoluzioni sulle Comunicazioni del Premier Draghi, dove solo quella della maggioranza vede luce verde: 231 favorevoli, 25 contrari e 11 astenuti per la risoluzione n.4 dei capigruppo Marcucci (Pd), Licheri (M5s), Bernini (FI), Romeo (Lega) e Unterbergher (Svp).



Tutte bocciate le altre risoluzioni: la n.1 di Fattori-Sinistra Italiana (16 Sì, 221 No, 26 astenuti), la n. 2 Paragone-Italexit (3 Sì, 232 No, 34 astenuti), la n. 3 di Crucioli-Populisti (9 Sì, 233 No, 25 astenuti), la n.5 di Ciriani-FdI (21 Sì, 194 No, 51 astenuti). «Riaperture e ritorno alla vita. Sig Presidente, calendarizziamo il ritorno alla vita normale, il dl sostegni più efficace è riaprire negozi e ristoranti», è il senso dell’intervento del leader lega Matteo Salvini in risposta al discorso del Premier, «Se funziona, si usi il vaccino russo Sputnik, non è possibile fare guerra politiche e geopolitiche sulla pelle dei cittadini italiani ed europei. In Libia occorre tornare protagonisti, prima di parlare di Ius Soli occorre difendere i nostri confini. La libertà non è un diritto negoziabile, buoni rapporti con tutti ma speriamo che un tribunale internazionale chiamerà la Repubblica Comunista Cinese a rispondere del contagio che diffuso in tutto con le sue bugie».

LA REPLICA DI DRAGHI AL SENATO

«Ecco, io credo di aver finito. Buongiorno», chiude in questo modo alquanto bizzarro e “imbarazzato” il Premier Draghi la sua replica alle Comunicazioni in Senato per il prossimo Consiglio Europeo. Ha risposto a braccio per circa 5 minuti provando a riprendere tutti gli interventi dei senatori fatti poco prima: «Il nuovo commissario europeo Breton è bravissimo, i risultati si stanno iniziando a vedere» spiega Draghi sul tema carne dei vaccini, ma è certo che «i cittadini europei sono delusi da quanto fatto finora dall’Europa. Ora però le cose andranno meglio», promette il Capo del Governo. In questo senso il contributo dell’Italia è netto: «abbiamo ribadito che occorre pretendere il pieno rispetto dei contatti dalle Big Pharma e poi siamo stati la prima nazione a bloccare le esportazioni dei vaccini».

Sui vaccini serve dunque correre e per questo l’Italia deve imparare da chi sta andando molto meglio, Inghilterra in primis: «logistica efficiente, meno requisiti formali e maggiore pragmatismo assicurano maggiore velocità». Importante poi il richiamo ulteriore alla necessità di riaprire il Paese dopo il lockdown di Pasqua: «dobbiamo iniziare a parlare di riapertura, a cominciare dalla scuola». Sul prossimo Consiglio Ue invece due i temi rimarcati da Draghi nella sua replica al Senato: «La discussione sulle clausole del patto di stabilità non è all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Europeo», spiega il Premier e poi tocca il tema Libia «la linea del governo italiano in Libia è quello di sostenere il governo di unità nazionale. Il 6 o il 7 aprile farò una visita in Libia. L’Italia difende i suoi interessi nazionali e quelli dei suoi partner strategici. Se ci fossero interessati contrapposti, l’Italia non deve avere timori, come dice il senatore Casini». Sono stati poi espressi i voti sulle Comunicazioni ed è passata solo la risoluzione della maggioranza, bocciate invece le altre 4 delle opposizioni dalla maggioranza dell’aula. Il senatore di Italia Viva Matteo Renzi intervenendo dopo la chiusura di Draghi rilancia sul tema europeo, «Ci sono luci ed ombre sull’Unione. C’è un passo in avanti sul Recovery Plan ma c’è una oggettiva debolezza sui vaccini. Lei, come noi, sarà convinto che la Brexit sia un disastro sul medio termine. Ma questa campagna vaccinale fa segnare un punto a Johnson sulla narrazione antieuropea».

IL DISCORSO DI DRAGHI AL SENATO

22 minuti di Comunicazioni al Senato per il Presidente del Consiglio Mario Draghi, che inquadra sì i temi del prossimo Consiglio Europeo ma lancia precisi spunti di riflessione sulla campagna vaccinale del nostro Paese. «Voglio esprimere forte soddisfazione per la partecipazione del presidente degli Usa Joe Biden a un segmento del Consiglio Ue: la sua presenza conferma la reciproca volontà di imprimere, dopo un lungo periodo, nuovo slancio alle relazioni tra Ue e Usa», apre così il suo intervento il Premier dagli scranni del Governo (accanto ai Ministri Brunetta, Colao, D’Incà, Lamorgese, Patuanelli).

Un duro monito invece va alla Turchia di Erdogan per aver abbandonato la convenzione di Istanbul sui diritti delle donne in ambito internazionale, «grave passo indietro. I diritti delle donne sono un valore identitario dell’Unione Europea». Torna poi ai temi italiani Draghi e prova a mandare un messaggio di fiducia: «Vorrei trasmettervi un messaggio di fiducia. Abbiamo 4 vaccini sicuri ed efficaci. Tre sono già in distribuzione. Il quarto di Johnson e Johnson arriverà ad aprile». Questo non significa nascondere i problemi che restano e sono tanti nelle prime settimane del nuovo piano vaccini anti-Covid, ma di certo «l’accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. Nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno».

Qui forse l’attacco più importante, rivolto alle Regioni e ai territori per la gestione delle categorie da preservare e vaccinare, «il vaccino prima agli anziani e ai fragili. Purtroppo ci sono differenze fra Regioni sugli over 80, difficili da accettare. Danno priorità a gruppi che hanno evidentemente forza contrattuale […] Le Regioni non discriminino loro anziani: ora è importante procedere spediti, più importante vaccinare fragili e anziani. Sono consapevole che solo con la sincera collaborazione tra Stato e Regioni in nome dell’unità d’Italia il successo sarà pieno». Tutte le regioni, aggiunge ancora il Premier durante la diretta delle Comunicazioni dal Senato, «devono attenersi alle priorità diciate dal Ministero della Salute».

In merito invece alle riaperture, il Presidente del Consiglio annuncia «Mentre stiamo vaccinando è bene cominciare a pianificare le aperture», ottenendo un forte applauso specie dall’ala del Centrodestra a Palazzo Madama. «Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire le scuole, le primarie anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, speriamo subito dopo Pasqua», aggiunge ancora Draghi chiudendo il suo intervento e rilanciando i temi del Consiglio Europeo di domani e venerdì, «Dobbiamo chiedere alle case farmaceutiche il pieno rispetto degli impegni, in sede europea. Dobbiamo ricostruire una filiera che non sia vulnerabile agli choc e alle decisioni che avvengono all’esterno. Si parla molto di autonomia strategica, in riferimento alla sicurezza e al mercato unico, ma la prima autonomia strategica oggi è quella dei vaccini».

VERSO LE COMUNICAZIONI IN PARLAMENTO

Oggi 24 marzo 2021 il Presidente del Consiglio Mario Draghi terrà le sue comunicazioni in Parlamento circa il prossimo Consiglio Europeo (25-26 marzo, ancora in videoconferenza): alle ore 9 il Premier interverrà al Senato mentre alle 15.30 sarà il turno della Camera, in entrambi i casi con la consueta diretta video streaming disponibile sui rispettivi canali YouTube. Negli scorsi giorni il Presidente del Consiglio ha avuto diversi colloqui singoli con gli altri omologhi del Consiglio Ue (Merkel, Macron e da ultimo Pedro Sanchez) per provare a tessere la “tela” di una ipotetica asse che possa incalzare notevolmente la Commissione Europea sul tema cruciale dei vaccini anti-Covid: da un lato, per poter ottenere un pieno rispetto dei contatti, dall’altro sulla produzione dei sieri nei singoli Stati membri per velocizzare il più possibile la campagna vaccinale ancora al rilento su praticamente tutto il territorio europeo.

Come già annunciato dallo stesso Draghi nella conferenza stampa del Decreto Sostegni venerdì scorso, vi è la necessità di correre il più possibile sui vaccini anche a livello Ue: «se il coordinamento Ue funziona, bene, altrimenti si va per proprio conto». Rispettare sì negoziati e regole comunitarie ma laddove questo dovesse impiegare troppo tempo anche produrre uno sforzo in più perché ogni singolo Stato possa permettersi una maggiore autonomia di azione alla ricerca di dosi e produzioni proprie.

CONSIGLIO EUROPEO, I TEMI ALL’ODG

In attesa che Draghi informi il Parlamento con il doppio discorso in vista del Consiglio Ue – essendo Comunicazioni dovrebbero comunque esserci due distinte votazioni al Senato e alla Camera con mozioni della maggioranza e delle opposizioni – è il Consiglio Europeo stesso ad aver fornito ieri l’ordine del giorno provvisorio della videoconferenza in apertura domani: «Il 25 e 26 marzo i leader dell’UE si riuniranno in videoconferenza per discutere dei seguenti temi: risposta alla pandemia di COVID-19, mercato unico, politica industriale, trasformazione digitale ed economia, situazione nel Mediterraneo orientale e relazioni con la Russia», recita il comunicato del Presidente Charles Michel, anche se subito dopo viene annunciato che la tematica “Russia” salterà per «motivi di sicurezza». Dopo un primo momento di incertezza, si è capito il motivo: «Sono impaziente di dare il benvenuto al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, alla riunione del Consiglio europeo di questa settimana. Ho invitato il presidente a partecipare, per condividere le sue opinioni sulla nostra futura cooperazione. È ora di ricostruire la nostra alleanza transatlantica», ha scritto Michel invitando così al vertice Ue il Presidente Usa Joe Biden.

La verità è che dopo le aperture di Merkel e Draghi alla sperimentazione del vaccino Sputnik V in Europa, la brusca bocciatura giunta due giorni fa dal Commissario Ue per il mercato interno Thierry Breton ha aumentato le tensioni: «non abbiamo assolutamente bisogno del vaccino russo», ha spiegato il commissario ricevendo la netta replica piccata del Cremlino «Non costringiamo nessuno a fare nulla – ha affermato Putin in un’intervista alla TF1- ma ci interroghiamo sugli interessi difesi da queste persone, quelli delle case farmaceutiche o quelli dei cittadini europei?». Il caos AstraZeneca, le dispute sull’arrivo delle dosi ancora largamente insufficienti in tutta l’Europa e il tema finora solo accennato del passaporto vaccinale saranno al centro delle discussioni in videoconferenza tra Draghi e gli altri 26 omologhi Premier europei.