Alle ore 9 domani mattina è convocata la Cabina di Regia Stato-Regioni con i Ministri Speranza (Salute) e Gelmini (Affari Regionali) e i rappresentanti di Regioni, Comuni e Province: sul tavolo il nuovo Dpcm oggi anticipato nelle Comunicazioni in Parlamento del Ministro della Sanità. Alle ore 17 atteso il discorso-replica alla Camera, ma intanto si affrettano i passi per arrivare forse già nel weekend alla firma del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio: il provvedimento conterrà anche le vacanze di Pasqua, con restrizioni e regole che andranno discusse con gli enti locali in una doppia azione in favore tanto della garanzia sanitaria quanto della situazione economica delle attività.
Il Ministro Speranza in realtà ha declinato una situazione sostanzialmente uguale all’ultimo Dpcm, con la classificazione dei colori mantenuta e con addirittura più rigore nelle chiusure: resta da vedere come parte del Governo (l’ala “aperturista” di Italia Viva, Forza Italia e Lega) e i Governatori proveranno a mitigare le posizioni più “rigoriste” di Speranza e Franceschini. Stabilita dunque la road map dei prossimi giorni: domani Cabina di Regia, venerdì monitoraggio Iss e ordinanze del Ministero della Salute per i nuovi colori delle Regioni in arrivo da lunedì prossimo; nel mezzo, tra sabato e domenica, dovrebbe essere comunicato il nuovo Dpcm che avrà poi valore dal 6 marzo fino al 6 aprile 2021.
LE COMUNICAZIONI DI SPERANZA: IL DISCORSO INTEGRALE
Un nuovo Dpcm dal 6 marzo al 6 aprile, senza abbassare le misure anti-Covid e con ordinanze territoriali (colori Regioni che dunque restano) in vigore da lunedì e non da domenica: «In questo ultimo miglio non possiamo abbassare la guardia, non possiamo abbassare le restrizioni in questo momento nel pieno della campagna vaccinale, come ci ha detto il Cts. Serve rendere più agile e tempestivo ogni intervento così come sarà positivo avere un unico portavoce per il Comitato».
Così il Ministro della Salute Roberto Speranza aprendo le Comunicazioni al Senato, ripetute poi alle ore 17 alla Camera. 1 contagiato ogni 10 abitanti in Europa, i dati vengono snocciolati dal Ministro mostrando le situazioni negli altri Paesi europei per motivare le scelte del prossimo Dpcm, «linea comune di massimo rigore per contenere la pandemia, l’Italia si muove in questo stesso alveo. Sarebbe grave errore affrontare in maniera diversa dagli altri Paesi Ue, senza riprove scientifiche oltretutto». Occorre differenziare le misure su ambito regionale e così proseguirà anche il Governo Draghi, come spiega il Ministro Speranza: «Serve vera unità e coesione nazionale nella gestione dell’emergenza Covid, come ci ha detto il Premier Draghi nel discorso di fiducia del nuovo Governo». Ancora l’esponente di LeU «La pandemia non si batte solo col Governo centrale e con le istituzioni politiche e scientifiche: l’arma in più è la collaborazione attiva di ogni persona, consapevolezza diffusa di osservare tutte le buone pratiche per tutelare la sicurezza contro la pandemia». Prudenza e cautela, così la cabina di regia anti-Covid consiglia di non modificare troppo le restrizioni anche nel prossimo Decreto: «Serve dire sempre la verità al Paese in merito alla pandemia: polemiche disorientano i cittadini. Noi batteremo il virus grazie alla scienza e al lavoro dei nostri sanitari», prosegue Speranza nelle sue comunicazioni in Parlamento, «il Covid con il progressivo aumento delle consegne vaccinali sarà aggirato, vediamo la luce in fondo al tunnel, anche se ci sono evidenti ritardi in queste stesse consegne».
“NO CONDIZIONI PER ABBASSARE LE MISURE”
«L’incidenza dei casi al momento impedisce il tracciamento dettagliato dei casi», per questo il Ministro Speranza ritiene impossibile allentare le misure anti-Covid. «Per affrontare l’ultimo miglio della battaglia anti-Covid è fondamentale non perdere la memoria dei mesi alle nostre spalle, c’è rapporto molto stretto tra andamento della curva e misure adottate. Non ci sono condizioni per abbassare le misure in tutto il Paese», prosegue il discorso del Ministro della Salute. «Dobbiamo essere prudenti tanto più in questa fase dove si diffondono varianti pericolose: la variante inglese è presente in tutto il territorio nazionale, l’ultimo studio ISS certifica il 17,8% dei casi nazionali con variante inglese». Presto la variante inglese sarà prevalente nel nostro Paese, per questo il Governo non abbasserà le misure anti-Covid e anzi alzerà la guardia: questo dice in più fasi il Ministro Speranza al Senato. «Più pericolose le varianti brasiliana e sud-africana, qui non ci sono evidenze che i vaccini rimangano efficaci come con la variante inglese», aggiunge il titolare della Sanità. La bussola del prossimo Dpcm (6 marzo-6aprile) «vede sempre il diritto alla salvaguardia sanitaria come sempre avvenuto finora».
CAMPAGNA VACCINALE: “LIBERARE I BREVETTI”
Coinvolti tutti i 40mila medici di base nella campagna dei vaccini Covid: la squadra di vaccinatori è pronta, spiega Speranza, «ora serve l’arrivo di dosi sufficienti per la campagna». Il Ministro della Salute invita l’Europa a prendere decisione per rendere liberi i brevetti del vaccino, «deve essere bene comune accessibile a tutti e diritto di tutti, non privilegio di pochi». D’intesa con la Commissione Europea l’Italia è al lavoro per mettere a disposizione impianti italiani per accelerare la produzione dei vaccini già esistenti. Sono tre gli obiettivi fissati dal Ministro Speranza in merito alla campagna vaccinale:
1. Ultimare la prima fase della campagna vaccinale per mettere in sicurezza i sanitari, le RSA e gli anziani. «Vaccinare quelle persone significa metterle in sicurezza e salvare loro la vita».
2. Occorre poi mettere in sicurezza le categorie più fragili, «portatori di altre malattie che rendono deboli gli organismi con l’arrivo del Covid».
3. Prenotazioni vaccini per personale scuola e servizi pubblici: «per loro è utilizzato il vaccino AstraZeneca, è lavoro imponente e serve fare più in fretta».
LE NOVITÀ SUL DECRETO
È iniziato il discorso del Ministro della Salute Roberto Speranza in Senato, con le comunicazioni in merito alle novità epidemiologiche in vista del prossimo Decreto/Dpcm che il Governo Draghi si dice pronto ad attuare nei prossimi giorni. Secondo le ultime anticipazioni pubblicate dal Corriere della Sera sarebbe 50 nuovi contagiati su 100 mila abitanti la soglia fissata per riaprire attività e sport, un numero insomma più da zona “bianca” che non da gialla.
L’intenzione è che dopo la riunione con Cts – e in attesa dei nuovi dati di fine settimana – l’esecutivo rimanga guardingo con le riaperture, nonostante il pressing della Lega: far slittare le aperture di cinema, teatri, piscine, ristoranti serali solo a fine marzo, inizio aprile. Zone rosse con lockdown nei focolai delle mutazioni-varianti, zona arancione scuro (scuole chiuse e divieto di andare nelle seconde case) nelle aree ad alto rischio e zona gialla laddove vi siano meno rischi per il Covid, con però ancora chiusi ristoranti-bar dopo le ore 18. «E’ chiaro che da Speranza occorre un cambio di passo, di approccio. Tutela della salute ma affacciarsi alla vita», così ha spiegato Matteo Salvini alla vigilia delle Comunicazioni a Senato e Camera del titolare della Salute. Un pressing che al momento rimarrebbe “spompo” rispetto a quanto andrebbe a delinearsi nella composizione del nuovo decreto anti-Covid.
LE COMUNICAZIONI DEL MINISTRO SPERANZA IN PARLAMENTO
Oggi il Ministro della Salute Roberto Speranza torna a informare il Parlamento sulle prossime misure anti-Covid che il Governo Draghi è pronto a presentare – forse già questo weekend – per sostituire il Dpcm in scadenza il prossimo 5 marzo: alle ore 13.30 (con votazioni dopo le 17.30) le Comunicazioni del Ministro avverranno al Senato mentre alle ore 17 sarà il turno della Camera, in entrambi i casi come sempre da seguire in diretta video streaming sul canale YouTube di Montecitorio e Palazzo Madama.
Il timore delle varianti, un piano vaccini da rifondare, la crisi delle attività chiuse ormai da novembre e le ultime chiusure locali in Lombardia (nella zona di Brescia), Umbria e Lazio: di questo e molto altro il Governo ieri ha discusso a Palazzo Chigi con il Premier Draghi, i Ministri competenti e il Comitato Tecnico Scientifico. Ne sono uscite alcune indicazioni che andranno però riviste e aggiornate venerdì prossimo, una volta in mano l’ultimo monitoraggio completo dell’ISS: si punta dunque ad avere il nuovo Decreto legge anti-Covid (non dovrebbe dunque essere un Dpcm come accadeva con il Governo Conte, almeno secondo le ultime anticipazioni) nel weekend, in netto anticipo con la scadenza fissata al 5 marzo. Si cerca una quadra tra “aperturisti” e “rigoristi” e sarà il Presidente del Consiglio a doverla porre, mentre oggi in Parlamento il Ministro Speranza presenterà alcuni dei punti presenti nel prossimo provvedimento anti-Covid.
NUOVE REGOLE ANTI-COVID: LE ANTICIPAZIONI
«Abbiamo rappresentato al presidente del Consiglio i dati e i numeri, noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente», ha spiegato il coordinatore Cts Agostino Miozzo entrando ieri a Palazzo Chigi prima della riunione con il Presidente Draghi e i Ministri Gelmini, Speranza, Bonetti, Giorgetti, Franceschini e Patuanelli. Il Ministro della Salute oggi darà alcune anticipazioni in merito, con la Lega e Forza Italia che spingono per diverse riaperture serali in sicurezza (ristoranti, cinema, teatri) mentre le forze di Centrosinistra si fanno più prudenti e puntano su ipotesi come lockdown mirati o zone arancioni “nazionali”.
«Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un’altra occasione. Venerdì ci sarà una nuova fotografia della situazione e poi vedremo», ha aggiunto Miozzo anticipando quanto lo stesso Speranza oggi comunicherà alla Camera e al Senato. La divisione in colori dell’Italia dovrebbe rimanere anche nel nuovo Decreto, con possibili modifiche delle singole regoli previste in ogni area: in zona arancione-rossa al momento appare quasi impossibile vedere riaperture dei locali dopo le ore 18, mentre diversa è la situazione in zona gialla dove si potrebbero tentare alcune riaperture in sicurezza. Secondo Repubblica, il Premier Draghi ai Ministri e al Cts ha spiegato «Io non sono per l’apertura o la chiusura, è la scienza che farà la sue valutazioni. Ma ci sarà un tagliando sui parametri».