La Camera approva la risoluzione del Governo sulle Comunicazioni del Ministro Speranza con 295 voti a favore, 220 contrari e 7 astenuti: i voti di Italia Viva sono dunque stati confermati, come aveva detto ieri Renzi a Speranza, nonostante la crisi di Governo in corso. Ora la “palla” passa al Senato dove dalle 15 interviene ancora il Ministro della Sanità con il medesimo discorso sul nuovo Dpcm e il Decreto legge per la proroga dello stato d’emergenza (che stasera sbarcano in Consiglio dei Ministri per l’approvazione finale).



«Sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani deciderà di vaccinarsi senza ricorrere all’obbligo. Per il governo resta comunque fondamentale l’obiettivo dell’immunità di gregge. A chi ha dubbi sui vaccini dobbiamo rispondere con la trasparenza, l’evidenza scientifica e la capacità di ascolto e dialogo, non con gli insulti o con una guerra ideologica tra fan della scienza e primitivi delle caverne», è l’appello lanciato da Speranza al Parlamento sul tema dei vaccini. Nelle Comunicazioni il Ministro Speranza ha ribadito anche le priorità nelle vaccinazioni che si intensificheranno nelle prossime settimane: «Le prime tappe della campagna di vaccinazione sono chiare e definite: innanzitutto il personale sanitario, le Rsa e le persone dagli 80 anni in su. Si tratta di oltre 6 milioni di persone di cui più di 4 sono over-80. Aver scelto questa priorità rappresenta un tratto di umanità e civiltà profondamente giusto».



IL DISCORSO ALLA CAMERA

«L’epidemia è nuovamente in fase espansiva come ci mostrano gli ultimi dati del monitoraggio della cabina di regia: Rt in salita, l’incidenza sulle Regioni torna a crescere dopo settimane di decrescita», spiega ancora il Ministro Speranza illustrando gli ultimi dati epidemiologici in possesso del Governo. Aumentano i numeri dei nuovi casi fuori dalle catene di trasmissione “noti”, sottolinea ancora l’esponente di Leu: passano da 10 a 13 le Regioni con tasso di occupazione delle terapie intensive sopra la soglia critica, ne consegue «un drammatico mutamento dell’indice di rischio attribuito alle Regioni, 12 ad alto rischio e 8 a rischio moderato e 1 sola Regione ha rischio basso».



Speranza per questi dati spiega che a questo punto «abbiamo obbligo di prendere misure inevitabili. Per questo motivo si proroga al 30 aprile lo stato d’emergenza, in scadenza il 31 gennaio». Il CTS aveva richiesto un prolungamento più lungo (31 luglio), ma il Governo prende la decisione di estendere “solo” di 3 mesi l’emergenza Covid in attesa di osservare l’evoluzione della pandemia. Arriva però il nodo centrale delle Comunicazioni quando il Ministro Speranza illustra elencandole le nuove regole fissate dai prossimi decreti: «Nuovo Dpcm con la conferma delle misure fondamentale già vigenti, ovvero il modello delle fasce differenziate. È inoltre intenzione del Governo di vietare gli spostamenti tra Regioni, divieto di asporto dai locali dopo le 18, visite solo per 2 extra-conviventi, nuovi criteri più stringenti per l’ingresso in area arancione e formulazione di una quarta fascia, quella bianca, che scatterà solo con livelli epidemiologici molto bassi (50 casi settimanali ogni 100mila abitanti, Rt sotto 1)». Infine, in area gialla verranno riaperti i musei, «come apertura simbolica che dia speranza a questo Paese».

La conclusione è affidata al tema vaccini, ricordando il piano strategico nazionale di vaccinazione: «grazie al nostro lavoro il Paese si è fatto trovare pronto, abbiamo somministrato 800mila dosi che ci fa essere la nazione in Ue che ha somministrato il maggior numero di vaccini. Non rincorriamo le classifiche ma oggi noi siamo in primi in Europa». Infine l’appello di Speranza per l’unità sulla campagna di vaccinazione: «unità, unità, unità. Non fate polemiche col Governo o con le Regioni, ne va del prestigio della nostra Italia. Possiamo vincere questa sfida, anche se al momento c’è forte scarsità di quantità dei vaccini ma in tempi non lunghi arriverà l’aumento sperato delle dosi di vaccino». Ad oggi solo 2 vaccini sono stati approvati da EMA e AIFA (Pfizer e Moderna): sulla base delle ultime informazioni, l’EMA può procedere all’approvazione di AstraZeneca dal 29 gennaio prossimo, «avremo altre dosi fondamentali già nel primo trimestre, in attesa dell’altro vaccino di Johnson & Johnson».

L’INTRODUZIONE DI SPERANZA ALLA CAMERA

«Non considerare queste comunicazioni un atto dovuto, ma il lavoro del Parlamento è fondamentale per consentire di resistere e tenere coeso il Paese anche davanti alle onde più alte dell’emergenza sanitaria senza precedenti»: così inizia il discorso del Ministro della Salute Roberto Speranza alla Camera (si ripeterà alle ore 15 al Senato), illustrando i motivi dei nuovi Dpcm e Decreto proroga stato d’emergenza e la situazione della pandemia ad oggi. «Siamo nell’ultimo miglio per vincere la lunga e difficile battaglia contro il terribile nemico invisibile», sottolinea il Ministro che chiede uno sforzo unitario a Roma e in tutte le Regioni, «prossime settimane saranno difficilissimi perché dovremo combattere il virus e insieme fare la campagna di vaccinazione più importante della storia. Nei prossimi giorni teniamo fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani: non distraiamoci a pochi metri dal traguardo».

Il Covid ha i mesi contati grazie ai vaccini, spiega Speranza, e così si può concentrare lo sforzo con gli ultimi sacrifici di cittadini e scienza: «dovremo continuare a convivere con forte circolazione del Covid fino a quando i vaccini non saranno diffusi largamente nella popolazione». Il titolare della Sanità ricorda come i prossimi mesi saranno i più difficili dell’intera pandemia, «non siamo già fuori pericolo, rischiamo ancora e tanto davanti alla nuova tempesta del virus». Germania e UK sono in lockdown totale e per questo, avverte Speranza, «non possiamo stare tranquilli affatto».

COMUNICAZIONI SPERANZA A CAMERA E SENATO

Dalla Camera al Senato, passerà dal Parlamento oggi la presentazione ufficiale del nuovo Dpcm con le regole anti-Covid unito al Decreto Legge che proroghi lo stato d’emergenza: le Comunicazioni del Ministro della Salute Roberto Speranza avverranno alle ore 9.30 a Montecitorio mentre alle 15 sarà a Palazzo Madama, sempre in diretta video streaming sui canali satellitari e YouTube di Camera e Senato. Nelle ore convulse del Governo, alle porte della crisi definitiva per l’uscita di scena di Italia Viva, prosegue l’impegno delle autorità sanitarie per impostare il piano di regole dal 16 gennaio – il precedente Dpcm con Decreto “ponte” scade per l’appunto venerdì 15 gennaio – per almeno 30-45 giorni.

Dopo le comunicazioni di Speranza, si passerà al voto delle risoluzioni presentate dalla maggioranza con Matteo Renzi che ha già fatto sapere al Ministro della Salute che non mancheranno i voti di Italia Viva nonostante la crisi di Governo in atto. A quel punto, la firma del Dpcm dovrebbe avvenire il 14 o il 15 gennaio, con il primo giorno in vigore sabato 16 gennaio: nel frattempo, sempre venerdì arriveranno i dati del monitoraggio Iss per fissare i “colori” delle Regioni (con ordinanze che entreranno poi in vigore da lunedì 18 gennaio).

NUOVO DPCM 16 GENNAIO: TUTTE LE ANTICIPAZIONI

Secondo le ultime anticipazioni emerse ancora ieri sul testo del nuovo Dpcm, si confermano tutte le regole già in vigore nei precedenti Decreti Covid con l’aggiunta di ulteriori restrizioni ancora da definire nell’ultimo confronto aperto con le Regioni fissato per domani mattina 14 gennaio con i Ministri Boccia e Speranza. «Saranno confermati il divieto di spostamento tra le Regioni e anche la possibilità di rendere ancora più severi i criteri per facilitare l’ingresso in arancione provando a lavorare sull’indice di rischio e non su Rt», ha spiegato ieri il Ministro della Salute anticipando i contenuti del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Inoltre, viene confermato il sistema a fasce di colori con l’aggiunta della zona bianca (Rt a 0,50 e basso livello di incidenza Covid su 100mila abitanti), resta il coprifuoco tra le 22 e le 5 e viene inserito una ulteriore norma di restrizione “anti-movida”, come spiega Boccia «divieto di asporto da bar e ristoranti dopo le ore 18».

Tra gli altri punti centrali del nuovo Dpcm la deroga che rimane sulle visite ad amici e parenti per sole 2 persone e una sola volta al giorno, mentre è notte fonda ancora per sci, piscine, palestre che non dovrebbero riaprire almeno per tutto il mese di gennaio.  Per il resto delle regole, si confermano quelle stabilite già dal sistema di fasce tra rosse, arancioni e gialle: qui le FAQ del Governo aggiornate. Se rimanessero i dati “modificati” nelle bozze del Dpcm, le Regioni che rischiano dalla prossima settimana di entrare in zona rossa sarebbero il Veneto, la Calabria, la Sicilia e la Lombardia (rischio arancione invece per Piemonte, Puglia, Lazio, Umbria, Sardegna, Liguria e Marche).

PROROGA STATO D’EMERGENZA: LE DATE

Nelle Comunicazioni a Camera e Senato il Ministro della Salute oltre a dettagliare le novità sul nuovo Dpcm informerà il Parlamento sulla composizione di un nuovo Decreto Legge per la proroga dello stato di emergenza fino al prossimo 30 aprile 2021. Con questo provvedimento, il Governo punta a proseguire con i poteri speciali per la gestione della pandemia Covid: Dpcm, Commissario Arcuri, smartworking e ristori accelerati. Dovrebbe tenersi domani il Consiglio dei Ministri – salvo novità sulla crisi di Governo che inevitabilmente potrebbero ribaltare la situazione – per approvare sia lo scostamento di bilancio (utile per il Decreto Ristori 5) che il varo del nuovo Dl Covid sulla proroga dello stato d’emergenza. Resta il nodo sulla scadenza, dato che il Governo sembra orientato a muoversi di 3 mesi in 3 mesi mentre dal Comitato Tecnico Scientifico la misura richiesta prevede uno stato d’emergenza fino al 31 luglio: 4 gli elementi avanzati dagli esperti per il prolungamento di altri 6 mesi, «l’impatto ancora alto del virus sull’occupazione dei posti letto ospedalieri, la campagna vaccinale, la preoccupante situazione internazionale e la possibile sovrapposizione dell’influenza stagionale con il Covid».