Scontri in Francia e problema immigrazione, diversi rappresentanti della Comunità Islamica in Italia sono intervenuti a commentare i fatti che stanno accadendo nelle periferie, affermando che si tratta di uno storico problema, non tanto religioso, ma identitario e culturale. Alcune dichiarazioni di uno dei maggiori esponenti dei Giovani Musulmani, Saif Abouabid sono state riportate dal quotidiano La Verità, nel quale si sottolineano le posizioni dell’opinionista riguardo il problema dell’integrazione mancata, soprattutto nelle grandi città.
Un fallimento causato soprattutto dal fatto che i ragazzi, anche se nati e cresciuti in Europa, continuano a sentirsi “stranieri” perchè legati ai luoghi di origine delle famiglie, anche se li conoscono poco o niente, e nonostante si tratti della seconda o addirittura terza generazione. Complice delle reazioni violente sarebbe soprattutto la mancanza di occasioni, negate a causa di una disparità sociale che poi alimenta il disagio e sfocia in scontro. Questo sarebbe dimostrato dal fatto che, come commenta Abouabid, “a scendere in strada sono ragazzini dagli 11 ai 14 anni, che inconsapevolmente vivono in casa in un clima di odio e razzismo nei confronti del loro Paese, e spesso non ne capiscono i motivi“.
Comunità islamica italiana “Sbarchi di massa sono un pericolo”
Oltre al rappresentante della Comunità Islamica Saif Abouabid, interviene sulla questione immigrazione, e scontri anche il direttore del quotidiano La Luce, Davide Piccardo, che come cita La Verità, avrebbe una visione molto simile, soprattutto sul fatto che la politica non ha aiutato l’integrazione, perchè questa “si crea con il lavoro e non con i sussidi confinando le persone in una periferia nella quale sono destinate a vivere ai margini“. Particolarmente in Francia, dove l’arrivo di stranieri è stato negli anni incentivato per sostenere lo sforzo industriale, ma confinando le famiglie nelle banlieue si è creata una disparità sociale che ha alimentato un senso di disagio. Inoltre l’immagine collettiva della scena hip hop e trap, importata dai ghetti americani, avrebbe notevolmente contribuito all’esplosione di violenza giovanile.
La discussione poi si sposta sul piano sbarchi di massa di migranti, su questo Abouabid è particolarmente critico, affermando che “Rappresenta un problema“, specialmente per gli stranieri che lavorano regolarmente, perchè “ad un certo punto si vedono paragonati a criminali“. E aggiunge “Questa immigrazione rischia di diventare pericolosa per l’Italia, proprio perché la persona appena arrivata qui, senza documenti, senza lavoro, senza possibilità, è destinata nella stragrande maggioranza dei casi a finire nelle mani della criminalità. Serve una gestione più sensata“.