Il giornalista e attivista Michael Shellenberger, fondatore dell’organizzazione indipendente d’inchiesta Environmental Progress, ha parlato con il quotidiano La Verità dello scandalo ormai rinominato Wpath files, oltre che della comunità trans. È stata, infatti, proprio la sua organizzazione a scovare le chat dei medici pro-trans nelle quali ammettono, parlando tra loro, che le terapie gender somministrate talvolta anche ai bambini non sono affatto scientificamente sicure.



Quando ha letto le chat dei medici pro-trans, Shellenberger ricorda di aver pensato che si fossero “concretizzati i testi del 1600 che descrivevano gli orrori perpetrati sui malati di mente“. Il tutto, racconta, è stato “agghiacciante”, ma si dice anche certo che “inevitabilmente la medicina di genere” finirà, perché “questa sperimentazione incontrollata e raccapricciante su bambini, adolescenti e adulti vulnerabili non potrà proseguire”. Tutto è iniziato, spiega Shellenberger, quando “i movimenti trans si sono spacciati per una diversa manifestazione di omosessualità e si sono accodati ai movimenti gay”, che si sarebbero per primi fatti deviare da “un gruppo di uomini molto potenti, malati di autoginofilia, che hanno preteso di essere riconosciuti per quello che non sono e hanno usato giochi di parole, a cominciare dal termine ‘gender’, che è pseudoscientifico“.



Shellenberger: “La comunità trans è tra le più violente”

Tutta la società, continua a spiegare Shellenberger, si è fatta deviare dai movimenti trans, che è riuscito a convincere anche “medici, insegnanti e genitori” che “sia possibile cambiare sesso”. In realtà, secondo l’attivista, “i sessi biologici sono due. È incontrovertibile, come la legge di gravità. E non c’è niente che si possa fare per cambiare il proprio sesso“, ma al limite si può fare in modo, grazie “alla chirurgia estetica, [di] sembrare dell’altro sesso”.



Il grosso problema del movimento trans, spiega Shellenberger, è che “è tra i più violenti” e non si fa scrupoli a “compiere esperimenti medici grotteschi e immorali sui giovani, facendo credere loro che sia possibile cambiare sesso”, mentre dall’altra parte “le istituzioni sono così deboli e corrotte che anziché proteggere bambini, adolescenti e adulti vulnerabili, fanno loro del male”. Complessivamente, secondo Shellenberger, attorno al fenomeno trans “c’è una convergenza tra un sistema medico che nuoce ai bambini, i mass media che promuovono la distruzione dei loro corpi e una comunicazione governativa che censura la realtà”. L’unica speranza, conclude, “è la resistenza da parte dei cittadini”, perché la comunità transgender “sta venendo a prendere i nostri figli“.